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  • Venerdì 14 agosto 2015

Gli oggetti dei migranti

Pacchetti di sigarette, scatolette di carne e documenti, persi o gettati via dalle persone che cercano di arrivare in Europa attraversando l'Ungheria

Un pacchetto di cracker ritrovato lungo i binari della ferrovia vicino a Szeged, in Ungheria, 13 agosto 2015. 
(Matt Cardy/Getty Images)
Un pacchetto di cracker ritrovato lungo i binari della ferrovia vicino a Szeged, in Ungheria, 13 agosto 2015. (Matt Cardy/Getty Images)

Anche se in Italia quando si parla di immigrazione si pensa subito a barconi e gommoni, la maggior parte delle persone arriva in Europa occidentale via terra, in particolare dai Balcani. Una delle rotte più frequentate è quella che partendo dalla Macedonia e dalla Serbia attraversa l’Ungheria: per questo a luglio il governo ungherese ha iniziato a costruire un muro – molto contestato a livello internazionale – lungo il confine con la Serbia, per tentare di fermare le migliaia di migranti che cercano di entrare illegalmente nel paese.

Nel frattempo però molte persone sono riuscite comunque a entrare, seguendo le linee ferroviarie o salendo sui treni che collegano Serbia e Ungheria. Matt Cardy di Getty Images ha fotografato alcuni degli oggetti persi o gettati dai migranti a Szeged (Seghedino, in italiano), che si trova a circa 20 chilometri dal confine serbo: sono documenti rilasciati ai migranti arrivati in Grecia (come quelli che si trovano ora nell’isola di Kos), tubetti di dentifricio, confezioni vuote di paracetamolo e scatolette di carne halal provenienti dalla Siria. Documenti che raccontano la lunga strada che hanno fatto queste persone per arrivare in Europa, cose che si sono portate dietro da casa, hanno comprato lungo il tragitto, gettato volontariamente o perso con dispiacere, e che nella loro banalità quotidiana ce li fanno sentire più vicini.

Matt Cardy è un fotografo inglese di 42 anni. Ha iniziato a lavorare nel 1998 per il giornale locale The Bath Chronicle e a collaborare con Getty Images nel 2004, andando anche in Iraq e in Afghanistan. Nel 2010 ha vinto il prestigioso Photographer of the Year ai Press Awards (in particolare per questa foto). Matt Cardy si può seguire su Twitter.