La sentenza europea sull’eutanasia nel caso di Vincent Lambert
La Corte europea dei diritti dell'uomo ha dato parere favorevole alla sospensione del trattamento medico che tiene in vita il 39enne francese: è una decisione storica

Vincent Lambert ha 39 anni, è francese e nel 2008 a causa di un incidente d’auto ha subìto danni irreversibili al cervello. Lambert è tetraplegico e si trova in quello che viene definito uno stato di coscienza minima, giudicato irreversibile da diverse perizie mediche. Lambert muove gli occhi e sente il dolore ma ancora non è stato possibile stabilire con lui alcun tipo di comunicazione: è completamente afasico. Sopravvive grazie a terapie endovenose, attraverso le quali assimila i liquidi e le sostanze di cui ha bisogno. Venerdì 5 giugno la Corte europea dei diritti dell’uomo si è pronunciata sul suo caso, autorizzando la sospensione del trattamento medico che lo tiene in vita. Questa decisione, spiega Le Monde, non potrà essere oggetto d’appello e potrebbe aprire quindi la strada all’eutanasia di Lambert.
Il pronunciamento del 5 giugno è importante anche perché è il primo in cui la Grande camera della Corte europea – il più alto organo, che si esprime solo in occasioni particolari – decide in merito al fine vita e all’eutanasia. La vicenda di Vincent Lambert crea quindi un precedente, cui potranno appellarsi i familiari di malati europei in situazioni simili a quella di Lambert. Anche se la sentenza è inappellabile, alcuni famigliari di Lambert hanno detto che chiederanno una nuova valutazione della situazione medica del figlio, che potrebbe rallentare i tempi dell’eutanasia.
Le vicende giuridiche che riguardano l’eutanasia di Vincent Lambert sono lunghe e complicate, un po’ come è successo in Italia per il caso di Eluana Englaro. Nel caso di Vincent Lambert la situazione è ancora più complicata a causa dei disaccordi tra diversi suoi familiari: alcuni chiedono che venga praticata l’eutanasia, altri invece sono contrari. La moglie di Vincent Lambert, Rachel, è tra coloro che si sono detti favorevoli: della stessa idea di Rachel, che è infermiera, sono anche alcuni fratelli e sorelle di Lambert, che hanno detto: «Vincent Lambert ha espresso alla moglie il desiderio di non subire un accanimento terapeutico e ha detto che in caso di coma avrebbe preferito morire». I genitori di Lambert, che sono vicini a un movimento cattolico fondamentalista, un’altra sorella e un fratellastro tetraplegico, si sono invece sempre opposti. Secondo loro Vincent Lambert è «disabile» ma non affetto da una malattia incurabile: «non è in fin di vita», hanno detto in passato.
I medici che lo hanno avuto in cura hanno detto che Lambert è in uno “stato di coscienza minima“, una definizione utilizzata per distinguere questa condizione dallo stato vegetativo – il paziente manifesta dei comportamenti e delle piccole reazioni, ma la coscienza di tali comportamenti e reazioni può essere molto ambigua, incostante e soprattutto difficile da stabilire. Tali comportamenti dovrebbero insomma essere ripetibili e protratti in modo tale da esprimere intenzionalità e essere distinti da semplici risposte automatiche o riflessive.
Le molte cause legali che hanno visto contrapposti la moglie di Lambert ai genitori sono dovute al fatto, tra le altre cose, che in Francia l’eutanasia è illegale, ma dal 2005 esiste la possibilità di attuare quella che viene definita un’eutanasia passiva, in cui i medici possono scegliere di fermare le cure a un paziente. Il 24 giugno 2014 il Consiglio di Stato francese si era pronunciato a favore dell’interruzione dei trattamenti medici che tenevano in vita Lambert, accogliendo quindi le richieste di sua moglie. Subito dopo la sentenza, i genitori di Lambert avevano deciso di appellarsi alla Corte europea dei diritti dell’uomo, sostenendo che l’eutanasia di Lambert violava l’Articolo 2 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, quello relativo al “diritto alla vita di ogni persona”.
Con il pronunciamento del 5 giugno la Corte europea ha dato ragione alla moglie di Lambert. I genitori di Lambert hanno già fatto sapere che chiederanno una nuova valutazione della situazione medica del figlio, in virtù del fatto che negli ultimi anni l’equipe medica che lo cura è cambiata. Questa richiesta dovrebbe quindi rallentare i tempi per l’eutanasia di Vincent Lambert, nonostante sia già stata autorizzata dal più alto tribunale francese e dalla più importante corte europea.
European court rules Frenchman can be taken off life support http://t.co/0FgOp8ckOz pic.twitter.com/hSMhfLw3Cd
— FRANCE 24 English (@France24_en) June 5, 2015