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  • Domenica 15 marzo 2015

A cosa serve arrivare secondi in Serie A

È un traguardo non da poco, non solo per la gloria: se lo stanno giocando in cinque ed è rimasta la cosa più interessante da seguire

MILAN, ITALY - FEBRUARY 26: A general view of the stadium prior to the UEFA Europa League Round of 32 match between FC Internazionale Milano and Celtic FC at Stadio Giuseppe Meazza on February 26, 2015 in Milan, Italy. (Photo by Jamie McDonald/Getty Images)
MILAN, ITALY - FEBRUARY 26: A general view of the stadium prior to the UEFA Europa League Round of 32 match between FC Internazionale Milano and Celtic FC at Stadio Giuseppe Meazza on February 26, 2015 in Milan, Italy. (Photo by Jamie McDonald/Getty Images)

Con la vittoria nell’ultima giornata di campionato sul Palermo per uno a zero, la Juventus ha raggiunto i 64 punti in classifica e ha un vantaggio di 14 punti sulla Roma seconda (che però deve ancora giocare una partita). Poiché mancano soltanto dodici partite alla fine, a meno di grosse sorprese la Juventus vincerà di nuovo lo Scudetto: le altre squadre che la inseguono da qui alla fine del campionato dovranno accontentarsi di lottare per il secondo posto. Che però non è un traguardo da poco, e non solo dal punto di vista della gloria.

Innanzitutto la posizione nella classifica finale della Serie A ha un peso nella distribuzione degli introiti derivanti dalla cessione dei diritti televisivi: chi arriva primo prende circa 4,5 milioni di euro, chi arriva secondo 4,3 milioni, chi arriva terzo 4,1 milioni, fino ad arrivare ai 900mila euro per l’ultima. Inoltre la posizione in classifica determina la qualificazione alle coppe europee della stagione successiva. In Italia la prima e la seconda squadra classificata si qualificano automaticamente alla fase a gironi della Champions League, il più importante torneo europeo di calcio. Soltanto con la qualificazione si guadagnano peraltro circa 8,6 milioni di euro, distribuiti dalla UEFA (che incassa dagli sponsor e dalla cessione dei diritti televisivi). Anche la squadra che arriva terza si qualifica in Champions League, ma non direttamente alla fase a gironi: deve giocare uno spareggio.

I turni preliminari di Champions League – andata e ritorno con eliminazione diretta: chi vince si qualifica, chi perde viene “retrocesso” in Europa League – vengono disputati in estate, intorno alla metà di agosto. Questo comporta lo stravolgimento dei programmi di allenamento e quindi della preparazione fisica per la stagione: i giocatori devono tornare prima dalle vacanze e cominciare prima gli allenamenti, per essere nella miglior forma possibile già dalla prima/seconda settimana di agosto (invece che all’ultima di agosto/prima di settembre, quando comincia la Serie A). Anticipare la preparazione fisica della squadra a volte ha provocato cali di rendimento prima della sosta natalizia, con il rischio quindi di perdere partite e punti importanti quando le altre squadre corrono di più.

Tra andare in Champions League e andare in Europa League c’è una bella differenza, non solo per il diverso prestigio dei due tornei. Se chi partecipa alla fase a gironi della Champions League guadagna almeno 8,6 milioni di euro, chi prende parte ai gironi di Europa League ottiene soltanto 1,3 milioni di euro. Inoltre l’Europa League è considerata un torneo molto dispendioso dal punto di vista fisico e mentale: chi va avanti in Champions League deve giocare meno partite di chi va avanti in Europa League; e chi fa l’Europa League gioca soprattutto di giovedì, quindi a ridosso delle successive partite di campionato.

E l’Europa League?
Si qualificano in Europa League anche altre tre squadre, oltre a quella che eventualmente perde lo spareggio per la Champions League (il numero di posti è stabilito dal coefficiente UEFA, un punteggio assegnato a ogni nazione sulla base dei risultati delle sue squadre nelle ultime cinque stagioni). Un posto nella fase a gironi dell’Europa League spetta alla vincitrice della Coppa Italia. Gli altri due vengono assegnati di conseguenza: se una delle prime cinque squadre in campionato (quindi già qualificate nelle competizioni europee) vince la Coppa Italia, la quarta e la quinta vanno a giocare direttamente ai gironi di Europa League mentre la sesta va al terzo turno di qualificazioni; se invece la vincitrice della Coppa Italia è una squadra sotto al quinto posto della Serie A, la quarta va a disputare i gironi mentre la quinta dovrà affrontare il terzo turno di qualificazione. Se una delle tre qualificate all’Europa League vince l’Europa League, viene automaticamente promossa in Champions League. Il numero di squadre che possono accedere alle coppe europee però non cambia: per l’Italia sono sempre sei, che sia 3 in Champions League e 3 in Europa League o – come in questo caso eventuale – 4 in Champions League e 2 in Europa League.

La situazione in Serie A
Attualmente cinque squadre possono sperare di arrivare seconde in Serie A. La Roma ha 50 punti, Lazio e Napoli ne hanno 46, Fiorentina e Sampdoria ne hanno 42. La Roma fino a qualche settimana fa era considerata l’indiscussa favorita, e ha ancora un buon vantaggio in termini di punti, ma gioca molto male da qualche tempo; Lazio e Napoli invece sembrano più in forma. Fiorentina e Sampdoria sono molto distanti, ma teoricamente possono ancora giocarsela. Devono disputarsi degli scontri diretti, ancora: Roma e Napoli giocheranno contro sabato 4 aprile; Roma e Lazio giocheranno contro il 24 maggio nella penultima giornata di Serie A.

Le semifinaliste di Coppa Italia, intanto, sono tutte squadre che occupano oggi i primi posti in Serie A: Juventus, Fiorentina, Lazio e Napoli. Quindi se la classifica di Serie A dovesse rimanere simile a questa, alla fine dell’anno la sesta classificata della Serie A giocherà il terzo turno di qualificazioni dell’Europa League. Inoltre, quest’anno ci sono anche cinque squadre italiane agli ottavi di Europa League – Inter, Torino, Fiorentina, Napoli e Roma – e se una di queste vincerà la coppa otterrà di diritto un posto per giocare la Champions League.