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  • Lunedì 2 marzo 2015

La buffa campagna elettorale in Israele

Dalle citazioni di "House of Cards" ai giochi di parole un po' discutibili: i video promozionali dei politici israeliani sono insoliti, e più imbarazzanti che divertenti

Il prossimo 17 marzo in Israele si voterà per rinnovare la Knesset, il Parlamento unicamerale israeliano. Nelle ultime settimane i molti partiti che si presenteranno alle elezioni hanno diffuso dei video promozionali e altro materiale per la campagna elettorale. Alcuni di questi video, in maniera piuttosto inusuale, hanno un contenuto “leggero”: sono pieni di battute, allusioni e giochi di parole a volte molto elementari. Il primo a pubblicare questo genere di materiale è stato Benjamin Netanyahu, attuale primo ministro e leader del partito Likud, che ha diffuso lo spot qui sotto lo scorso febbraio.

Nel video si vedono due genitori che aspettano una babysitter: alla loro porta si presenta però Netanyahu, che a quel punto fa la battuta centrale di tutto lo spot: «Avete chiesto una babysitter? Avete avuto un Bibi-sitter!». “Bibi” è il soprannome di Netanyahu. Dopo la gag lo spot diventa, diciamo, più serio: Netanyahu chiede ai due genitori se preferiscono che a badare ai loro figli sia lui o uno dei suoi avversari politici, come l’ex ministro della Giustizia Tzipi Livni («tra due ore sarebbe già da un’altra parte», un’allusione al fatto che come molti politici israeliani Livni ha cambiato parecchi partiti) o Isaac Herzog, detto anche Buji, capo dell’opposizione di sinistra (i genitori: «sarebbero i nostri figli a badare a lui! Darebbe via anche il tappeto!»). Netanyahu poi si gira verso la telecamera e dice: «Alle prossime elezioni dovremo scegliere chi baderà ai nostri bambini. Alle prossime elezioni scegliete soltanto Likud». Nell’ultima scena, quando i genitori tornano a casa dicendo “Shalom” (pace), Netanyahu risponde citando un suo noto slogan, che usa spesso ripetere riferendosi alla questione palestinese: «Sì, ma non non senza condizioni!».

Il Partito Laburista ha cercato di ritorcere lo spot contro lo stesso Netanyahu. In una recente campagna su Facebook, i laburisti hanno usato alcune immagini dello spot per farne un altro. Nel nuovo video si vede Netanyahu guardare la TV e mangiare popcorn: le immagine trasmesse dalla televisione mostrano i danni causati dal lancio di alcuni razzi dalla Striscia di Gaza verso alcune città israeliane. Il messaggio che accompagna il video dice più o meno: «Mentre Bibi lavora al suo numero comico, noi stiamo vivendo una tragedia».

In un altro spot realizzato da Naftali Bennett, attuale ministro dell’Economia e leader del partito di destra Casa Ebraica, si vede un malato accanto a due medici che elencano le terapie a cui è stato sottoposto: Oslo A, Oslo B, accordi di Hebron, accordi di Wye. Come si capisce piuttosto velocemente, il paziente in realtà è Israele e le terapie sono i vari accordi di pace che sono stati portati avanti in questi ultimi anni. Alla fine uno dei due medici dice che queste terapie hanno funzionato per un po’ di tempo, ma che adesso è «arrivata l’ora di Bennett».

Michael Oren, ex ambasciatore israeliano all’ONU e leader di Kulanu (un piccolo partito centrista), ha invece deciso di citare House of Cards, una delle più popolari serie televisive del momento. In occasione dell’uscita della terza stagione, Oren ha pubblicato un video che vorrebbe in qualche modo riferirsi alla serie (lo si intuisce dalle musiche, dalle luci e dal fatto che Oren guarda direttamente in camera e cerca di parlare con una voce profonda e impostata, come fa spesso l’attore Kevin Spacey). Nel breve video, Oren ricorda che la nuova stagione della serie che «parla di politici cinici e senza scrupoli» è appena uscita e ricorda agli israeliani che «se ne avete abbastanza di politici cinici e senza scrupoli, il 17 marzo votate Kulanu».