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  • Giovedì 13 novembre 2014

La FIFA si è assolta

Il suo comitato etico ha stabilito che Russia e Qatar non hanno corrotto i dirigenti che gli hanno assegnato l'organizzazione dei Mondiali 2018 e 2022

The logo of the FIFA (International Federation of Association Football) is seen on September 3, 2013 outside its headquarters in Zurich. AFP PHOTO / SEBASTIEN BOZON (Photo credit should read SEBASTIEN BOZON/AFP/Getty Images)
The logo of the FIFA (International Federation of Association Football) is seen on September 3, 2013 outside its headquarters in Zurich. AFP PHOTO / SEBASTIEN BOZON (Photo credit should read SEBASTIEN BOZON/AFP/Getty Images)

La FIFA, l’organismo di governo del calcio mondiale, ha diffuso le conclusioni delle indagini sul contestato processo di assegnazione dei Mondiali di calcio a Russia e Qatar. Il rapporto sostiene che i due paesi hanno commesso delle irregolarità ma «in ambito molto ristretto» e che di conseguenza ospiteranno regolarmente il torneo rispettivamente nel 2018 e nel 2022. Il rapporto è firmato dal giudice tedesco Hans-Joachim Eckert, capo dell’ufficio legale del comitato etico della FIFA, mentre l’indagine è stata condotta dall’avvocato americano Michael Garcia (che però, in giornata, ha poi detto che il riassunto delle sue indagini messo insieme dal comitato etico contiene «numerose incomplete ed errate rappresentazioni dei fatti»).

Nei mesi scorsi erano circolate molte voci riguardo possibili irregolarità nei processi di assegnazione di entrambe le edizioni. Il Sunday Times aveva pubblicato un’inchiesta secondo la quale Mohamed bin Hammam, ex dirigente di alto livello della FIFA originario del Qatar, aveva corrotto diversi funzionari FIFA – per un totale di 5 milioni di dollari – perché appoggiassero la candidatura del Qatar, e fatto pressioni su Jack Warner, che allora era uno dei vicepresidenti della FIFA, affinché appoggiasse la sua elezione a presidente al posto di Sepp Blatter. Secondo il rapporto di Garcia, i soldi versati da bin Hammam a Warner e ad altri funzionari africani erano inerenti al suo tentativo di essere eletto come presidente della FIFA e non all’organizzazione dei Mondiali. Garcia, però, non ha preso in considerazione i documenti ottenuti dal Sunday Times durante l’inchiesta, perché secondo alcune fonti riportate dal Guardian sono emersi nei pressi della data di chiusura dell’inchiesta. Le indagini di Garcia sono durate circa un anno e sono confluite in un report di 350 pagine consegnato alla FIFA il 5 settembre.

Riguardo l’indagine, Garcia ha ribadito la necessità di una maggiore trasparenza nella FIFA: «Il processo di indagine e di assegnazione dei Mondiali opera spesso in modo nascosto e senza controllo». Garcia ha poi aggiunto che l’organizzazione avrebbe bisogno di vertici che facciano passare il messaggio «che le regole valgono per tutti»: in particolare ha criticato la decisione della FIFA di mantenere il report confidenziale (nessuno dei membri del comitato esecutivo ha richiesto la pubblicazione del report durante l’ultimo incontro di questo mese). Anche Michel Platini, il presidente della UEFA – l’organo di governo del calcio in Europa  – si è detto favorevole alla pubblicazione del rapporto: «Non ho niente in contrario a rendere pubbliche le scoperte e le raccomandazioni. Finché vengono rispettate le regole del codice etico della FIFA riguardanti l’inchiesta attuale, sono a favore della pubblicazione del report».

Nonostante non ci fosse stata nessuna evidenza simile nei confronti dell’assegnazione dei Mondiali alla Russia, la stampa e la federazione calcistica inglese aveva accusato la FIFA di corruzione e irregolarità da prima che venissero scelti i paesi organizzatori, anche perché l’Inghilterra era tra i candidati della gara di assegnazione dei Mondiali del 2018 e del 2022 – che si svolse in parallelo fra il 2009 e il 2010. Il rapporto diffuso oggi di fatto assolve la FIFA – oltre che Qatar e Russia – e accusa di irregolarità proprio l’Inghilterra: dice infatti che la federazione inglese cercò di procurare un lavoro nel Regno Unito a una persona vicina a Jack Warner – uno dei dirigenti FIFA che secondo il Sunday Times era stato corrotto da bin Hammam, che si era offerto di ospitare la nazionale del Trinidad e Tobago Under-20 per uno stage estivo, e che avrebbe pagato le spese di una serata di gala della Caribbean Football Union. Clive Efford, il parlamentare britannico e ministro ombra dello sport per l’opposizione laburista, ha detto: «La Fifa non ha altra scelta se non quella di pubblicare la relazione completa di Michael Garcia se si aspetta che qualcuno creda alla tesi secondo cui non c’è stato alcun insabbiamento per le accuse di corruzione al processo dell’assegnazione della Coppa del Mondo».

Il Guardian ricorda che 5 dei 22 membri del Comitato Esecutivo della FIFA coinvolti nella decisione si sono da allora dimessi o sono stati radiati dalla FIFA.

foto: SEBASTIEN BOZON/AFP/Getty Images