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  • Domenica 12 ottobre 2014

La prima gara di Formula 1 in Russia

Si corre oggi su un nuovo circuito costruito nel parco olimpico di Sochi, con grande curiosità di squadre e piloti

Oggi, domenica 12 ottobre, per la prima volta nella storia della Formula 1 (la categoria di corse automobilistiche più importante e famosa al mondo) si correrà una gara in Russia, e sarà la sedicesima gara del Mondiale. Il Gran Premio si disputa a Sochi, nella Russia meridionale sulle rive del mar Nero, in un autodromo ricavato nei pressi delle strutture che hanno ospitato le scorse Olimpiadi invernali. È anche la prima volta che un Gran Premio si corre in una città che in passato è stata sede delle Olimpiadi. Sebbene gran parte delle attenzioni degli addetti e dei media sia ancora rivolta alle condizioni di Jules Bianchi – il pilota francese ricoverato in gravi condizioni dopo un incidente nel Gran Premio del Giappone – tra i piloti circola da giorni una certa curiosità e impazienza per il nuovo tracciato. Tra i politici e la stampa internazionale, invece, c’è parecchia curiosità di capire quali siano i rapporti tra i dirigenti della Formula 1 e la Russia, paese che di recente si è trovato piuttosto isolato a causa della crisi in Ucraina orientale.

Il circuito dell’Autodromo di Sochi
Il circuito dell’Autodromo di Sochi è lungo 5,8 chilometri: soltanto il Gran Premio del Belgio e quello della Gran Bretagna si corrono su circuiti più lunghi. Si percorre in senso orario, come la maggior parte dei circuiti in Formula 1, e ci sono complessivamente dodici curve a destra e sei a sinistra, con un lungo rettilineo di circa 650 metri tra la prima e la seconda curva dove le macchine raggiungono velocità intorno ai 320 chilometri orari e dove dovrebbero verificarsi più facilmente i sorpassi.

(il tedesco Sebastian Vettel, primo pilota di Formula 1 a guidare sul circuito di Sochi)

Il disegno del tracciato è opera del 59enne ingegnere tedesco Hermann Tilke, autore della maggior parte dei disegni dei circuiti di Formula 1 costruiti in diverse parti del mondo negli ultimi anni (tra cui quelli molto apprezzati a Istanbul, in Turchia, e a Sepang, in Malesia, oltre ad altri che invece sono stati variamente criticati). «Il circuito è stato ideato e progettato innanzitutto in modo da adattarsi al parco olimpico», ha spiegato Tilke, che ha detto che il suo lavoro è stato principalmente quello di disegnare un tracciato all’interno di una forma già definita dai costruttori dell’autodromo.

I costi dell’impianto
Bernie Ecclestone, da anni capo della società che organizza il campionato di Formula 1 e si occupa della vendita delle licenze commerciali, aveva raccontato a febbraio scorso che l’idea di organizzare una gara in Russia risale agli anni Ottanta, quando un piano iniziale per costruire un circuito nella Piazza Rossa a Mosca fu presto abbandonato (anche perché “non vollero rimpiazzare il selciato con la pavimentazione”, ha detto Ecclestone). A febbraio uno dei responsabili locali del progetto, Oleg Zabara, aveva detto che la costruzione del circuito fino a quel momento era costata circa 333 milioni di dollari (poco più di 260 milioni di euro). Per raggiungere l’accordo commerciale che prevede che il Gran Premio della Russia sarà disputato nell’autodromo di Sochi almeno fino al 2020, secondo Reuters, la società organizzatrice del Mondiale di Formula 1 avrebbe ottenuto dagli organizzatori russi più di 200 milioni di dollari.

I rapporti tra Bernie Ecclestone e Vladimir Putin
Bernie Ecclestone e il presidente russo Vladimir Putin hanno buoni rapporti: i due si sono incontrati più di una volta durante le lunghe trattative portate avanti per l’organizzazione di questo Gran Premio, di cui si parla sostanzialmente già da sei anni. Durante un incontro nel marzo scorso, poco dopo la fine delle Olimpiadi invernali, Putin aveva personalmente rassicurato Ecclestone che i lavori di costruzione dell’autodromo sarebbero stati completati entro la data prevista per il Gran Premio. Lo stesso Putin è un appassionato di sport motoristici: nel 2010 circolarono molto le foto di lui alla guida di una macchina Renault di Formula 1 durante un test privato su un circuito a San Pietroburgo.

 

Le squadre e i piloti russi in Formula 1
I piloti russi che hanno corso in Formula 1 sono solo due: Vitaly Petrov dal 2010 al 2012, prima con la Renault e poi con la Caterham, e Daniil Kvyat – che ha appena vent’anni ed è uno dei più promettenti piloti in circolazione – che guida attualmente per la Toro Rosso, una squadra italiana di metà classifica legata alla squadra principale Red Bull. Dal 2012 c’è anche una squadra russa, che però ha dovuto affrontare già diversi problemi legati ai limiti iniziali nella costruzione della macchina: si tratta di Marussia, nata in seguito al fallimento della squadra statunitense Virgin Racing. La Marussia è la squadra per cui corre Jules Bianchi: in seguito al suo grave incidente, in segno di rispetto e sostegno la squadra ha deciso che correrà il Gran Premio della Russia con una sola macchina, quella guidata dall’altro pilota, Max Chilton.

Il presidente russo Vladimir Putin dopo aver firmato il contratto di concessione della licenza per disputare il Gran Premio della Russia a Sochi fino al 2020, il 14 ottobre 2010.
(ALEXANDER NEMENOV/AFP/Getty Images)