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  • Venerdì 3 ottobre 2014

L’uccisione di Alan Henning

Lo Stato Islamico ha diffuso un video che mostra la decapitazione di un cittadino britannico rapito in Siria nel dicembre 2013

Alan Henning, cittadino britannico di 47 anni rapito in Siria lo scorso dicembre, è stato ucciso dallo Stato Islamico (IS). Anche Henning, come i giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff, e il cooperante britannico David Haines, è stato decapitato da un miliziano dell’IS, come mostra il video diffuso la sera di venerdì 3. Alla fine del video il miliziano minaccia di uccidere un ostaggio americano, Peter Edward Kassig, 26 anni, scomparso il primo ottobre 2013 sulla strada verso Deir al-Zour, nella Siria orientale.

Il miliziano dell’IS che compare nel video sembra avere l’accento britannico, e sembra essere lo stesso uomo che ha ucciso Foley, Sotloff e Haines: nel video fa riferimento alla decisione del parlamento britannico di autorizzare gli attacchi aerei contro l’IS in Iraq, e minaccia di continuare ad uccidere nel caso in cui il Regno Unito non cambiasse idea. Il miliziano con l’accento britannico – probabilmente del sud dell’Inghilterra – è stato identificato dalle autorità britanniche poche settimane fa.

Henning era originario di Manchester, Inghilterra, e di lavoro faceva il tassista. Lo scorso dicembre, scrive il New York Times, «aveva deciso di saltare il Natale con la sua famiglia per diventare l’unico non musulmano su un convoglio di aiuti umanitari che viaggiava nel nord della Siria. Era stato rapito 30 minuti dopo essere entrato nel paese distrutto dalla guerra». La moglie di Henning, Barbara, aveva fatto diversi appelli allo Stato Islamico per chiedere la liberazione del marito, facendo riferimento ai “motivi umanitari che avevano spinto Alan ad andare in Siria” (la famiglia ha diffuso sabato pomeriggio un comunicato, si può leggere qui). Stando alle informazioni finora disponibili, l’IS ha in ostaggio ancora due cittadini americani – Kassig, minacciato alla fine del video che mostra l’uccisione di Henning, e una cooperante di 26 anni – e un giornalista britannico, il freelance John Cantlie, autore dei video che fanno parte di una specie di “rubrica” messa in piedi dall’IS per raccontare “la verità” all’opinione pubblica occidentale.

Il New York Times ha scritto che due settimane fa alcuni residenti di Raqqa – città nel nord della Siria considerata la “capitale” del Califfato Islamico – hanno detto di avere visto alcuni miliziani dell’IS portare un prigioniero vestito con una tuta arancione su una collina: Raqqa è il posto dove si crede siano detenuti gli ostaggi occidentali in mano all’IS, e la tuta arancione è dello stesso tipo che indossava Henning prima di essere decapitato (la tuta è come quella usata per i detenuti di Guantanamo). Inoltre, la collina indicata è la stessa dove è stato ucciso James Foley. Se la persona portata sulla collina e decapitata fosse Henning, scrive il New York Times, questo indicherebbe che l’IS decide di diffondere i video tempo dopo l’uccisione dell’ostaggio, per ottenere il massimo effetto di propaganda. In questo caso, la causa esterna potrebbe essere l’inizio degli attacchi aerei britannici sull’IS.

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