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  • Domenica 14 settembre 2014

L’uccisione di David Cawthorne Haines

Lo Stato Islamico ha diffuso un video che mostra la decapitazione di un cittadino britannico rapito in Siria nel 2013

EDS NOTE: GRAPHIC CONTENT - This image made from video posted on the Internet by Islamic State militants and provided by the SITE Intelligence Group, a U.S. terrorism watchdog, on Saturday, Sept. 13, 2014, purports to show British aid worker David Haines before he was beheaded. The video emerged hours after the family of Haines issued a public plea on Saturday urging his captors to contact them. The 44-year-old Haines was abducted in Syria in 2013 while working for an international aid agency. (AP Photo)
EDS NOTE: GRAPHIC CONTENT - This image made from video posted on the Internet by Islamic State militants and provided by the SITE Intelligence Group, a U.S. terrorism watchdog, on Saturday, Sept. 13, 2014, purports to show British aid worker David Haines before he was beheaded. The video emerged hours after the family of Haines issued a public plea on Saturday urging his captors to contact them. The 44-year-old Haines was abducted in Syria in 2013 while working for an international aid agency. (AP Photo)

Lo Stato Islamico (IS) – gruppo estremista sunnita che controlla un ampio territorio tra l’Iraq e la Siria – ha diffuso sabato sera il video della decapitazione di David Cawthorne Haines, cittadino britannico. Il governo britannico ha detto che “tutto fa pensare che il video sia autentico”. Il video è molto simile a quelli diffusi dall’IS nelle scorse settimane che mostravano l’uccisione di due giornalisti americani, James Foley e Steven Sotloff. Haines è stato costretto a fare prima una dichiarazione contro il suo governo – quello del primo ministro britannico David Cameron – inginocchiato davanti a un uomo vestito completamente di nero e a viso coperto: poi è stato decapitato dallo stesso miliziano dell’IS al suo fianco.

Haines aveva 44 anni ed era un cooperante con una lunga esperienza alle spalle. Era stato rapito in Siria nel 2013 insieme a un cittadino italiano, Federico Motka: entrambi lavoravano per Acted, un gruppo di cooperazione francese. Motka, insieme ad altri ostaggi stranieri detenuti dall’IS, era stato poi liberato dopo il pagamento di un riscatto da parte del suo governo. All’inizio di questo mese Cameron aveva invece escluso la possibilità che il Regno Unito pagasse un riscatto a dei terroristi per la liberazione di un ostaggio.

Nel video diffuso dall’IS Haines dice:

«Vorrei dire che considero te, David Cameron, interamente responsabile per la mia esecuzione. Tu sei entrato volontariamente in una coalizione con gli Stati Uniti contro lo Stato Islamico. Sfortunatamente, siamo noi, i britannici, che alla fine pagheranno il prezzo delle decisioni egoiste del nostro Parlamento.»

Il miliziano dello Stato Islamico alle sue spalle, ha scritto SITE Intelligence – sito che si occupa dell’analisi dei movimenti terroristici -, sembra avere lo stesso accento britannico dell’uomo che ha ucciso nelle scorse settimane Foley e Sotloff. Alla fine del video, l’uomo ha mostrato un altro cittadino britannico, Alan Henning, annunciando che anche lui sarà ucciso se il Regno Unito non si tirerà indietro dalla coalizione internazionale contro l’IS.

Il primo ministro britannico David Cameron e il presidente americano Barack Obama hanno criticato duramente il contenuto del video diffuso dall’IS: Cameron lo ha definito “un atto di pura malvagità”, mentre Obama ha parlato di “omicidio barbaro”, aggiungendo: «Lavoreremo con il Regno Unito e un’ampia coalizione di nazioni della regione e di tutto il mondo per portare i responsabili di questo atto oltraggioso di fronte alla giustizia». Il ministero degli Esteri inglese ha diffuso una lettera in cui Mike Haines racconta la vita e il lavoro di suo fratello David.

Pochi giorni fa, durante un incontro di diversi capi di governo in Galles, il Regno Unito aveva accettato di far parte dell’ampia coalizione proposta da Obama per combattere l’IS in Iraq e in Siria. Il piano di Obama prevede una serie di attacchi aerei su postazioni dell’IS sia in Siria che in Iraq, insieme all’addestramento a al trasferimento di armi a favore di alcuni gruppi di ribelli siriani moderati: diversi punti del piano sono ancora poco chiari, e alcuni analisti stanno discutendo della fattibilità o meno della nuova strategia decisa contro l’IS.