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  • Venerdì 9 maggio 2014

Gli scontri a Mariupol, in Ucraina orientale

Il governo di Kiev dice che oltre 20 persone sono rimaste uccise vicino a una stazione di polizia occupata dai filorussi: intanto Putin è arrivato in Crimea

A police station is ablaze in Mariupol, eastern Ukraine, Friday May 9, 2014. Fighting between government forces and insurgents in Mariupol has left several people dead. (AP Photo/Evgeniy Maloletka)
A police station is ablaze in Mariupol, eastern Ukraine, Friday May 9, 2014. Fighting between government forces and insurgents in Mariupol has left several people dead. (AP Photo/Evgeniy Maloletka)

Nella mattina di venerdì 9 maggio ci sono stati scontri molto violenti tra separatisti filorussi e forze governative ucraine a Mariupol, una delle città più importanti dell’Ucraina Orientale. Oltre venti persone sono rimaste uccise, ha detto il governo di Kiev, dopo che la polizia ucraina ha cominciato le operazioni di sgombero di una stazione di polizia precedentemente occupata dai filorussi. Per ora fonti mediche hanno confermato solo tre morti. Diversi giornalisti hanno scritto che durante gli scontri in una parte dell’edificio occupato si è sviluppato un incendio, ma non è ancora chiaro come siano andate le cose. Gli incidenti di oggi a Mariupol sono i più violenti dagli scontri di Odessa del 2 maggio scorso, dove rimasero uccise oltre quaranta persone.

Il ministro degli Interni ucraino, Arsen Avakov, ha scritto su Facebook che negli scontri è stato ucciso un poliziotto, mentre altri cinque sono rimasti feriti. Un fotografo dell’agenzia Reuters che si trovava alla stazione di polizia occupata a Mariupol ha detto di avere visto due cadaveri stesi per terra nella strada di fronte all’edificio, e uno dei due era senza dubbio un poliziotto. La polizia locale della regione di Donetsk non ha commentato gli incidenti. Il parlamentare ucraino Oleh Lyasko ha detto che un comandante della polizia è stato ucciso da un cecchino, mentre un altro è stato ferito.

Mariupol si trova nella regione di Donetsk, dove i separatisti filorussi hanno proclamato la nascita della Repubblica Popolare di Donetsk e hanno fissato il referendum per stabilire lo status della regione per domenica 11 maggio (referendum che il governo di Kiev considera illegale). Da diverse settimane la situazione a Mariupol era molto tesa: degli scontri violenti si erano verificati anche il 16 aprile scorso, quando tre persone sono state uccise durante un attacco di separatisti filorussi a una base della guardia nazionale ucraina. Dopo gli scontri di oggi, diversi giornalisti hanno riportato che i separatisti filorussi hanno sequestrato un carroarmato dell’esercito ucraino e hanno messo in piedi delle barricate attorno alla città.

 

Alcuni abitanti locali di Mariupol tentano di fermare un carroarmato ucraino

Intanto il presidente russo Vladimir Putin è arrivato a Sebastopoli, in Crimea, per la prima volta da quando la regione è entrata a far parte della Federazione Russa. L’occasione della visita è stata la Giornata della vittoria, Den’ Pobedy, la festa nazionale che ricorda il giorno del 1945 in cui fu annunciata la vittoria dell’allora Unione Sovietica contro la Germania nazista, durante la Seconda Guerra Mondiale. Il governo di Kiev ha definito la visita di Putin in Crimea come una “grossa violazione della sovranità ucraina”.