Il satellite messo in orbita da SpaceX

La società spaziale privata di Elon Musk ce l'ha fatta dopo due lanci rinviati per problemi tecnici: è il suo primo satellite in orbita geostazionaria

Martedì 3 dicembre alle 17:41 (le 23:41 in Italia) da Cape Canaveral in Florida è regolarmente partito il razzo Falcon 9 della società spaziale privata SpaceX, per collocare un nuovo satellite in orbita geostazionaria (il periodo di rivoluzione di un satellite che la percorre coincide con il periodo di rotazione della Terra). La missione è stata un successo ed è stata la prima per SpaceX legata al lancio di un satellite geostazionario : fino a ora si era occupata per lo più del lancio di capsule da trasporto automatiche verso la Stazione Spaziale Internazionale. Il razzo sarebbe dovuto partire diversi giorni fa, ma a causa di alcuni problemi tecnici la partenza è stata rinviata per due volte.

A 27 minuti dal lancio, i razzi del secondo stadio del Falcon 9 si sono riattivati parcheggiando nella giusta orbita il satellite. Si è trattato di una manovra molto delicata, osservata con grande apprensione dei tecnici di SpaceX: a settembre i test con un volo di prova non erano andati come previsto a causa del mancato isolamento termico di un componente del razzo.

Elon Musk, il miliardario alla guida di SpaceX conosciuto soprattutto per essere il cofondatore di PayPal e per avere fondato la casa di auto elettriche Tesla Motors, ha seguito il lancio commentando le diverse fasi su Twitter. Dopo il successo della manovra di parcheggio del satellite, si è lasciato scappare tre punti esclamativi.

 

Il satellite portato in orbita si chiama SES-8 e appartiene alla società di telecomunicazioni SES World Skies, che lo utilizzerà per dare migliore copertura ai suoi clienti nell’Asia meridionale e nella regione del Pacifico. Pesa 3,1 tonnellate e segue un’orbita che lo porta a essere al massimo distante 80mila chilometri dalla Terra.

SpaceX è soprattutto conosciuta per avere stretto un accordo da 1,6 miliardi di dollari con la NASA per il lancio di 12 sue capsule spaziali automatiche Dragon verso la Stazione Spaziale Internazionale. Due di queste missioni sono già state condotte con successo. La società è al lavoro per realizzare una versione di Dragon che possa essere utilizzata per il trasporto degli astronauti. Da quando sono stati mandati in pensione gli Shuttle, la NASA non ha un proprio sistema per inviare gli astronauti in orbita e si avvale di solito delle Soyuz russe. SpaceX è considerata la società più importante per l’apertura del mercato dei voli spaziali gestiti da privati.

Tra i suoi progetti più interessanti, SpaceX ne ha uno dedicato alla realizzazione di razzi che possano essere interamente riutilizzati, grazie a un nuovo sistema di rientro controllato sulla Terra (qui un gran video). Queste tecnologie sono ancora in fase di test, ma si sono già dimostrate affidabili e con grandi potenzialità.