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  • Domenica 17 novembre 2013

Un nuovo presidente delle Maldive, finalmente

È Abdulla Yameen, fratellastro dell'ex dittatore del paese: ha battuto al secondo turno l'ex presidente Mohamed Nasheed dopo tre mesi di voti annullati

Supporters of former Progressive Party Maldives (PPM) presidential candidate Abdulla Yameen sit during a rally in Male on November 8, 2013. Maldives is set for presidential elections November 9 for the third time in as many months, officials said as pressure mounted elect a leader by the weekend or risk international censure. AFP PHOTO/Ishara S. KODIKARA (Photo credit should read Ishara S.KODIKARA/AFP/Getty Images)
Supporters of former Progressive Party Maldives (PPM) presidential candidate Abdulla Yameen sit during a rally in Male on November 8, 2013. Maldives is set for presidential elections November 9 for the third time in as many months, officials said as pressure mounted elect a leader by the weekend or risk international censure. AFP PHOTO/Ishara S. KODIKARA (Photo credit should read Ishara S.KODIKARA/AFP/Getty Images)

Abdulla Yameen Abdul Gayoom è stato eletto presidente della Repubblica delle Maldive dopo aver vinto il secondo turno del ballottaggio, con il 51,3 per cento dei voti, contro l’ex presidente Mohamed Nasheed, che ha ottenuto invece il 48,6 per cento. L’elezione è stata convalidata dalla Commissione Elettorale, dopo che negli ultimi tre mesi, a causa di diversi problemi, il voto era stato annullato e rinviato altrettante volte. Nel primo turno del ballottaggio, che si era svolto il 9 novembre, Mohamed Nasheed – presidente dal 2008 al 2012, e primo nella storia del paese a essere eletto democraticamente – aveva ottenuto il 47 per cento dei voti, mentre Abdulla Yameen aveva ottenuto circa il 30 per cento.

L’elezione del nuovo presidente della Repubblica delle Maldive è stato un processo molto complicato, suscitando diffuse preoccupazioni anche a livello internazionale per i numerosi rinvii dovuti all’annullamento del voto. Le elezioni, in programma per settembre, erano state indette dopo le dimissioni di Mohamed Nasheed del 7 febbraio 2012, causate da un tentativo di colpo di stato e da una lunga serie di proteste supportate dalla polizia. Il giorno successivo alle sue dimissioni, Nasheed fu arrestato con l’accusa di abuso di potere insieme ad alcuni ex parlamentari del suo partito, il Partito Democratico delle Maldive, per essersi rifiutato di comparire davanti a un tribunale.

Un primo voto, in programma il 7 settembre, era stato annullato dalla Corte Suprema: i giudici avevano accolto la richiesta di annullamento presentata dal Jumhooree Party (JP), il partito repubblicano, il cui candidato aveva mancato per pochi voti la possibilità di arrivare al ballottaggio contro Nasheed. I giudici avevano inoltre stabilito che venissero stampate delle schede elettorali con nuove caratteristiche, per “motivi di sicurezza”, e che fossero rispettate delle nuove regole per lo svolgimento delle elezioni.

La Corte Suprema aveva stabilito che il primo turno delle elezioni presidenziali fosse ripetuto entro il 20 ottobre e l’eventuale ballottaggio entro il 14 novembre, mentre i tempi si sono prolungati ulteriormente rispetto a quanto previsto nella Costituzione. Lo svolgimento delle elezioni, programmate per il 19 ottobre, era stato infatti ostacolato di nuovo, questa volta dalla polizia, che aveva occupato l’ufficio elettorale e alcuni seggi di Malé, la capitale del paese.

Il nuovo presidente, Abdulla Yameen Abdul Gayoom, è il fratellastro dell’ex dittatore Maumoon Abdul Gayoom, che ha governato il paese per circa trent’anni. Durante la campagna elettorale ha più volte accusato il suo avversario del Partito Democratico di sostenere misure politiche eccessivamente ispirate a quelle dei paesi occidentali e di avere una visione troppo laica. Tra i provvedimenti più urgenti da adottare, ha spiegato, ci sono la stabilizzazione della moneta locale, la rupia, e la creazione di nuovi posti di lavoro, mentre per quanto riguarda la politica estera il suo partito è sempre stato favorevole al rafforzamento del legame con i paesi del Medio Oriente, anche per motivi religiosi. Nasheed ha riconosciuto la sconfitta e ha detto di essere comunque felice che il paese sia giunto a un’elezione democratica.

Foto: Ishara S.KODIKARA/AFP/Getty Images