• Mini
  • Mercoledì 6 novembre 2013

La redazione del Corriere contro la vendita della sede di via Solferino

Un comunicato del cdr la definisce «atto folle» e «uno sfregio inaccettabile»

Il comitato di redazione del Corriere della Sera – l’organo di rappresentanza sindacale dei giornalisti – ha diffuso questa nota la notizia della vendita da parte del consiglio di amministrazione del complesso immobiliare di via Solferino e via San Marco, sedi storiche del Corriere e della Gazzetta dello Sport.

«Svendere un immobile di pregio nel centro di Milano per poi riaffittarlo a un prezzo che in pochi anni restituisce gran parte del capitale incassato, è esattamente ciò che non farebbe qualunque persona di buon senso. Il Comitato di redazione del Corriere della Sera considera la decisione di vendere il palazzo storico di Via Solferino un atto folle dal punto di vista finanziario e uno sfregio inaccettabile all’identità del Corriere della Sera. Il risultato è un danno permanente allo stato patrimoniale del gruppo, un’iniziativa che concede solo un sollievo transitorio e apparente ai conti, ma che peserà nel medio-lungo periodo sulla solvibilità del gruppo. Ma, probabilmente per allora l’amministratore delegato Pietro Scott Jovane avrà già lasciato la società con una generosa buonuscita. Il Cdr continuerà a percorrere tutte le strade per promuovere un’azione di responsabilità nei confronti dei consiglieri che hanno approvato la delibera, senza escludere anche eventuali esposti alla magistratura. Fin d’ora è chiaro che l’operazione mette in luce un intrico di conflitti di interesse che tocca soggetti azionisti di giornali concorrenti (ed è il caso della Fiat) e società nello stesso tempo azionisti e creditori di Rcs (ed è il caso di IntesaSanpaolo). Senza contare il fatto che l’advisor dell’operazione, banca Imi, fa parte proprio di IntesaSanPaolo. Nei mesi scorsi il Comitato di redazione aveva cercato di coinvolgere le autorità cittadine, a cominciare dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Oggi, con amarezza, il Cdr registra l’assoluta indifferenza mostrata dalle istituzioni rispetto a una spregiudicata operazione finanziaria che consegna un pezzo dell’identità storico-culturale di Milano e del Paese a un fondo speculativo che potrà farne l’uso più conveniente. Il Comitato di redazione si augura di trovare al suo fianco anche la direzione del giornale».

Foto: L’open space della redazione del Corriere della Sera
(GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)