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  • Martedì 23 luglio 2013

I nuovi scontri in Egitto

Al Cairo le violenze tra sostenitori e oppositori dell'ex presidente Morsi continuano, Al Jazeera parla di almeno sei morti

Nella notte tra lunedì 22 e martedì 23 luglio al Cairo, in Egitto, sono proseguite le manifestazioni organizzate dai sostenitori e dagli oppositori di Mohamed Morsi, l’ex presidente del paese deposto dall’esercito il 3 luglio scorso in seguito a una serie di grandi proteste di piazza. Sostenitori e oppositori si sono scontrati nella zona centrale della città, lanciandosi contro pietre e altri oggetti. Le forze dell’ordine sono intervenute effettuando cariche e lanciando gas lacrimogeni per disperdere la folla ed evitare contatti diretti tra i manifestanti delle varie fazioni.

Stando alle informazioni raccolte da Al Jazeera, negli scontri di lunedì sera sono morte almeno sei persone. Una di queste è stata uccisa nei pressi di piazza Tahrir, il luogo simbolo della protesta contro Morsi e della rivoluzione del 2011 che portò alla caduta dell’allora presidente Hosni Mubarak. Altre 19 sono rimaste ferite, secondo quanto ha riferito il ministero della Salute egiziano.

Nelle ore seguenti ci sono state altre proteste e nuovi scontri nelle zone dell’Università del Cairo e lungo la strada Salah Salem, nella parte orientale della città. Il ministero dell’Interno ha spiegato che gli scontri nei pressi dell’Università hanno causato il ferimento di almeno 16 persone. I manifestanti sarebbero stati attaccati da alcuni abitanti della zona. Secondo alcuni testimoni, sarebbero state usate anche armi da fuoco, compresi fucili, e bottiglie molotov. La polizia è intervenuta con i gas lacrimogeni per disperdere la folla ed evitare ulteriori scontri.

Complessivamente, Al Jazeera stima che lunedì siano rimaste ferite almeno 43 persone, tre delle quali sarebbero ricoverate in condizioni critiche. Lunedì 22 luglio è stato uno dei giorni peggiori per quanto riguarda gli scontri, secondo solo al 16 luglio quando morirono sette persone nelle violenze tra sostenitori e oppositori di Morsi.

I Fratelli Musulmani, il movimento cui fa riferimento il Partito Libertà e Giustizia di Morsi, hanno organizzato quasi ininterrottamente da 20 giorni manifestazioni contro la deposizione dell’ormai ex presidente. L’attuale presidente temporaneo dell’Egitto, Adli Mansur, ha chiesto alla popolazione di mantenere la calma e di manifestare civilmente e pacificamente. Il 16 luglio scorso, i 34 membri del nuovo governo dell’Egitto hanno giurato al Cairo. Il primo ministro è Hazem el-Beblawi e sono stati completamente esclusi esponenti dei Fratelli Musulmani.