Poster di propaganda cinesi

Colorata raccolta di manifesti originali di propaganda dagli anni Cinquanta ai Settanta

Due appassionati di poster politici storici, Pierre Lavigne e Pierre Budestschu, hanno raccolto una serie di locandine cinesi e con l’aiuto di una traduttrice, Hong Xue-Yan, hanno creato il sito Maopost, dedicato alla raccolta di poster storici e alla vendita di quadri che imitano lo stile e il genere maoista, su commissione degli utenti.

La produzione di poster copre in particolare il momento del cosiddetto “grande balzo in avanti“, tra il 1958 e il 1960, e la Rivoluzione culturale tra il 1966 e il 1976. La figura di Mao Tse-tung viene spesso rappresentata con toni caldi e rassicuranti: oltre che nei poster, si stima che nel periodo della Rivoluzione culturale vennero stampati circa 2,2 miliardi di ritratti ufficiali. Artisti dell’epoca, come Andy Warhol, ne capirono l’importanza legata alla possibilità di riproduzione e ne trassero ispirazione per le loro opere. In Cina la produzione di immagini e manifesti di propaganda si interrompe all’inizio degli anni Ottanta, con l’inizio dell’apertura della Cina a Occidente.

I poster di propaganda prodotti nella Repubblica Popolare Cinese venivano utilizzati con l’idea di diffondere educazione, cultura e modi di pensare e di agire considerati “corretti”. Nelle immagini la rappresentazione della letteratura, della poesia, delle attività ludiche, del paesaggio, della famiglia, della comunità, del lavoro servivano allo scopo di costruire una comunicazione non verbale capace di comunicare alle grandi masse.

Il poster è un oggetto economico, diffondibile, capace di arrivare nelle fabbriche nei dormitori, nelle abitazioni private. I disegni, spesso realizzati con un forte realismo, mischiavano tratti e caratteristiche di stili orientali, ben conosciuti dalla popolazione. Il realismo e i colori accesi permettevano di trasmettere un messaggio positivo sul presente, di come ci si doveva comportare per vivere bene, e un messaggio futuribile, ovvero di come sarebbe dovuta essere la vita di un buon cittadino. Ci sono giovani, personaggi senza età e spesso senza sesso in pose dinamiche, pronti all’azione posti a metafora per le classi produttive sane e vigorose.