Il divorzio di Antonia Ruggiero

Repubblica racconta la storia della causa di separazione di un'esponente del PdL in cui è saltato fuori il nome di Berlusconi in qualità di presunto amante

Oggi Conchita Sannino su Repubblica racconta la vicenda di Antonia Ruggiero, 35 anni, consigliere regionale PdL in Campania, e della sua causa di separazione dal marito Gianni Porcelli, giornalista RAI. Nella causa è stato citato come testimone Silvio Berlusconi che, secondo gli atti depositati dall’avvocato di Porcelli, avrebbe avuto una relazione extra-coniugale con sua moglie e le avrebbe concesso, tramite il suo ragioniere Giuseppe Spinelli, un prestito di un milione e 250 mila euro per l’acquisto di una casa ad Avellino. Gianni Porcelli adesso chiede l’affidamento esclusivo del loro unico figlio, essendo “psicologicamente più forte e stabile” e di “diverso esempio e sostegno”.

L’udienza non è pubblica, ma le voci trapelano nel piccolo tribunale di provincia. E se non fosse per il nome di Berlusconi lanciato da un lato all’altro dell’aula, sembrerebbe – più che l’archetipo di “Un giorno in Pretura” di Steno – un incipit da cinepanettone anni Duemila. È in questa soap che ormai coinvolge l’ex premier citato come teste e terzo incomodo in una causa di separazione, e poi consiglieri regionali, amici influenti, badanti filippine e imprenditori locali, che i legali incrociano le lame.

Attacca subito l’avvocato di lei, l’ex moglie presunta fedifraga Antonia Ruggiero, 35 anni, già assessore provinciale in Irpinia e oggi consigliere regionale Pdl per diktat del Cavaliere. “Chi è stato? Lo voglio sapere. È stato lei collega, un cancelliere, un impiegato o chi altri a passare le carte che citano il presidente Silvio Berlusconi come presunto amante della mia assistita? – si scalda l’anziano legale – Sono carte che fanno sciacallaggio vergognoso di amicizie e presunti tradimenti. Lo sa che ride tutta la città? Voglio sapere chi dovremo querelare”.

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