Si vota per le primarie dei parlamentari del PD

E anche per quelle di SEL: chi si è potuto candidare, chi può votare e come (oggi si vota in 11 regioni)

Sabato e domenica, dalle 8 alle 21, si vota per le primarie dei parlamentari del Partito Democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà, in vista delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013. I due partiti, insieme al Partito Socialista Italiano e alla lista di Bruno Tabacci “Centro Democratico“, formano la coalizione di centrosinistra con Pier Luigi Bersani candidato alla presidenza del Consiglio.

Partito Democratico
Sabato si è votato in nove regioni (Abruzzo, Trentino Alto Adige, Calabria, Campania, Liguria, Lombardia, Molise, Piemonte, Umbria), mentre nelle altre undici regioni si vota domenica (ciascuna regione poteva decidere per sé). Chi vota dovrà pagare almeno due euro per sostenere le spese della campagna elettorale.

Ogni elettore può esprimere un massimo di due preferenze: se sceglie un uomo deve indicare come seconda scelta una donna e viceversa. Se si vota due persone dello stesso genere, la seconda preferenza sarà considerata nulla. Potranno votare tutte le persone che si sono iscritte al partito nel 2011 e che hanno rinnovato la loro adesione entro il giorno del voto. Possono anche votare tutte le persone che sono state inserite nell’albo delle primarie del centrosinistra “Italia. Bene Comune”, quelle dove Pier Luigi Bersani ha vinto al secondo turno contro Matteo Renzi.

Si sono potuti candidare alle primarie per i parlamentari tutti gli iscritti al PD e chi si è dichiarato elettore del partito. È necessario avere i requisiti richiesti dalla legge, a partire dal diritto di voto, e quelli posti dal Codice etico del PD.

(La lista dei candidati alle primarie per i parlamentari del PD)

Ogni candidato si può presentare in una sola “area territoriale” e per presentare la sua candidatura deve avere raccolto il 5 per cento delle firme degli iscritti al PD del 2011 in almeno tre circoli della zona in cui si propone. La dirigenza regionale del partito, cioè le “Unioni regionali”, sentita la Direzione nazionale, ha il compito di assegnare il numero delle candidature che spetta a ogni coordinamento provinciale (o territoriale), sulla base delle elezioni politiche del 2008. Il numero delle candidature e dei posti disponibili nelle liste alla Camera e al Senato viene calcolato dividendo per 1, 3, 5, 7 e così via il totale dei voti ottenuti dal PD in ogni ambito provinciale (o territoriale).

Sinistra Ecologia e Libertà
I candidati di SEL sono suddivisi in due schede, una per gli uomini e una per le donne: ci saranno due liste di candidati, una per ciascun genere e per ciascuna circoscrizione elettorale della Camera e del Senato, secondo quanto stabilito dal regolamento. Ogni elettore può esprimere una sola preferenza per ogni scheda: una sulla scheda di genere maschile, una su quella di genere femminile.

Possono votare gli iscritti che sono in regola con il pagamento della quota di iscrizione e gli elettori che hanno firmato l’albo delle primarie del centrosinistra. Per votare bisogna firmare un appello e pagare una quota volontaria. Si sono potuti candidare gli iscritti a SEL e i cittadini che si sono dichiarati elettori di SEL e che hanno sottoscritto l’impegno a svolgere la campagna elettorale con lealtà e senza utilizzare pubblicità a pagamento. Inoltre, in caso di elezione, dovranno devolvere a SEL il 35 per cento dell’indennità parlamentare lorda per tutta la durata del mandato.

Sinistra Ecologia e Libertà creerà le liste tra il 2 e il 4 gennaio, sulla base del numero di preferenze in ciascuna circoscrizione: se fosse necessario, il comitato di presidenza nazionale interverrà per garantire la rappresentanza di almeno il 40 per cento di donne, tra le posizioni eleggibili. Sabato si vota in Abruzzo, Calabria, Campania, Lombardia, Toscana, Umbria e nella provincia di Vicenza, mentre domenica si vota in Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e nel resto del Veneto. Non si voterà né sabato né domenica in Molise, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta.

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