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  • Sabato 8 dicembre 2012

PSY chiede scusa

Per un canzone antiamericana: cantata in un concerto a Seul nel 2004, diceva di uccidere lentamente e dolorosamente i soldati USA

Il rapper coreano PSY – l’autore di Gangnam Style, il video più visto di sempre su Youtube – si è scusato ieri per un canzone antiamericana che aveva cantato durante un concerto a Seul nel 2004. Il testo della canzone invitava a uccidere «lentamente e dolorosamente» tutti quei soldati americani – e le loro famiglie – che avevano compiuto torture sui prigionieri iracheni.

La canzone, intitolata Dear America, era ricomparsa per la prima volta il primo ottobre 2012 sul sito iReport della CNN – un sito dove gli utenti possono caricare i loro contenuti – e da allora era circolata ampiamente su internet. L’autore dell’articolo su iReport, che si definiva un coreano-americano, aveva pubblicato anche la parte incriminata della canzone cantata da PSY, in coreano con traduzione in inglese.

이라크 포로를 고문해 댄 씨발양년놈들과
고문 하라고 시킨 개 씨발 양년놈들에
딸래미 애미 며느리 애비 코쟁이 모두 죽여
아주 천천히 죽여 고통스럽게 죽여

Uccidete quei fottuti yankees che hanno torturato i prigionieri iracheni
Uccidete quei fottuti yankees che hanno ordinato di torturarli
Uccidete le loro figlie, madri, nuore e padri
Uccideteli lentamente e dolorosamente

Nelle sue scuse PSY ha fatto sapere che la performance di Seul fu profondamente influenzata dalla reazione emotiva alla guerra in Iraq, dallo scandalo sulle torture nel carcere di Abu Grahib e dall’incidente accaduto proprio in quei mesi in cui due ragazze coreane furono investite ed uccise da un mezzo militare americano. All’epoca, ha spiegato PSY, era diffuso in Corea del Sud un forte sentimento antiamericano.

«Comprendo il sacrificio fatto dalle donne e dagli uomini americani per proteggere la libertà e la democrazia nel mio paese e nel resto del mondo», ha dichiarato ieri PSY, aggiungendo di essere molto dispiaciuto per aver cantato il testo di quella canzone. «Rimpiango profondamente il tipo di linguaggio inappropriato che ho usato. Sarò per sempre dispiaciuto per qualunque dolore io abbia causato con quelle parole».

Foto: AP Photo/Hye Soo Nah