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  • Lunedì 26 novembre 2012

Le proteste contro il nuovo aeroporto di Nantes

Da molti anni i residenti si oppongono ai lavori ma negli ultimi tempi gli scontri con la polizia si sono fatti più duri: le foto

Farmers, environmental activists and opponents carry planks as they rebuild the houses that they squatted to protest against a project to build an international airport on November 17, 2012 in Notre-Dame-des-Landes, western France. The project was signed in 2010 and the international airport is supposed to open in 2017 near the city of Nantes. AFP PHOTO/JEAN-FRANCOIS MONIER. (Photo credit should read JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP/Getty Images)

Farmers, environmental activists and opponents carry planks as they rebuild the houses that they squatted to protest against a project to build an international airport on November 17, 2012 in Notre-Dame-des-Landes, western France. The project was signed in 2010 and the international airport is supposed to open in 2017 near the city of Nantes. AFP PHOTO/JEAN-FRANCOIS MONIER. (Photo credit should read JEAN-FRANCOIS MONIER/AFP/Getty Images)

Venerdì a Notre-Dame-Des-Landes, nell’ovest della Francia, ci sono stati violenti scontri tra la polizia e gli attivisti che da molti mesi occupano un terreno dove dovrebbe sorgere il nuovo aeroporto della città di Nantes, i cui lavori dovrebbero partire nel 2013 per renderlo attivo entro quattro anni. Otto manifestanti sono stati arrestati e alcuni sono rimasti feriti. La polizia ha usato lacrimogeni per disperdere i dimostranti, che hanno risposto con lancio di pietre e molotov.

La storia di quest’aeroporto e della lotta di chi si oppone alla sua costruzione è lunga e complicata. Nel 1972 venne presentato il primo progetto, che riguardava 1350 ettari di terreno. Dopo due anni la superficie del progetto venne ridefinita e venne decretata la ZAD (Zone d’Aménagement Différé), ovvero la “zona a diversa destinazione”, ma i lavori non vennero mai avviati. Nel corso degli anni il governo francese ha acquistato diversi ettari di terra nella zona ma molti agricoltori hanno deciso di non vendere i rimanenti mille ettari inclusi nel progetto dell’aeroporto, andando incontro al rischio di vedere espropriati i propri terreni. Nel 2000 venne fondata l’ACIPA (Association Citoyenne Intercommunale des Populations concernées par le projet d’Aéroport), un’associazione di abitanti e agricoltori della zona contrari al progetto. Da quel momento la ZAD divenne per loro la Zone A’ Defendre, “zona da difendere”.

Negli ultimi anni molti attivisti e abitanti della zona, per la maggior parte allevatori e contadini, hanno occupato l’area costruendo capanne e case o occupando quelle già esistenti e dando vita a una vera e propria comunità. Ad agosto di quest’anno, però, è arrivato il primo avviso di sgombero, seguito ad ottobre dalla prima imponente operazione della polizia, la cosidetta Operation Caesar, in cui 1200 tra poliziotti e militari in assetto anti sommossa hanno sgomberato le case occupate e scortato i camion delle imprese di demolizione. Il 17 novembre, in risposta alle centinaia di sgomberi ed espulsioni effettuati dalla polizia, è stata organizzata una grande manifestazione a cui hanno partecipato quasi 40 mila persone arrivate da molte parti della Francia.

Il progetto è stato fortemente voluto da Jean-Marc Ayrault, socialista, attuale primo ministro francese e sindaco di Nantes dal 1989 al 2012. La sua presa di posizione sta creando dei problemi all’interno della coalizione di centrosinistra, di cui fanno parte anche i Verdi, contrari alla costruzione dell’aeroporto. I promotori del progetto sostengono che Nantes ha bisogno di un aeroporto internazionale per favorire lo sviluppo economico e l’occupazione della città. Gli oppositori al contrario ritengono che sarebbe sufficiente ampliare l’aeroporto già esistente. Il loro timore è vedere prevalere l’interesse privato dell’azienda che ha ottenuto il contratto di costruzione: la multinazionale Vinci, gruppo industriale francese attivo nel campo dell’ingegneria civile e leader mondiale nel campo delle costruzioni e affidamento di servizi.