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  • Mercoledì 10 ottobre 2012

Israele va alle elezioni anticipate

Lo ha annunciato ieri sera il primo ministro Netanyahu: probabilmente si voterà tra gennaio e febbraio

Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu arrives at a conference room at the Prime Minister’s office in Jerusalem, Tuesday, Oct. 9, 2012. Netanyahu has ordered new parliamentary elections in early 2013, roughly eight months ahead of schedule. (AP Photo/Bernat Armangue)

Israeli Prime Minister Benjamin Netanyahu arrives at a conference room at the Prime Minister’s office in Jerusalem, Tuesday, Oct. 9, 2012. Netanyahu has ordered new parliamentary elections in early 2013, roughly eight months ahead of schedule. (AP Photo/Bernat Armangue)

Il primo ministro israeliano Benjamin Neatanyahu ha indetto le elezioni anticipate, confermando le voci a proposito che erano circolate la scorsa settimana. Martedì sera Netanyahu ha tenuto un discorso in tv per spiegare la sua decisione. «Dai colloqui con i leader della colazione sono arrivato alla conclusione che è impossibile approvare un bilancio responsabile». Entro la fine del 2013, infatti, il governo deve approvare il bilancio, accompagnato dalla nuova finanziaria che prevede misure di austerità particolarmente pesanti e criticate dall’opinione pubblica.

Netanyahu ha ricordato la stabilità politica offerta dai suoi quattro anni al governo e si è presentato come l’unico candidato in grado di rafforzare la sicurezza, far fronte alla minaccia nucleare iraniana e portare il paese fuori dalla crisi economica. «Il mio dovere come primo ministro è mettere l’interesse nazionale prima di tutto, e ho deciso che il bene di Israele è votare il prima possibile. Per il paese è meglio andare a votare nel giro di tre mesi che affrontare una lunga campagna elettorale che potrebbe durare un anno intero e danneggiare l’economia». Netanyahu non ha fissato una data precisa ma secondo gli esperti si voterà tra metà gennaio e febbraio. Le elezioni si sarebbero svolte regolarmente a ottobre 2013.

La leader del partito laburista israeliano, Shelly Yachimovich, ha commentato con favore l’annuncio, dicendo che il suo partito è pronto per andare al voto. Ha detto che il paese si trova in campagna elettorale da sei mesi ed è bene interrompere il prima possibile questo stato di cose. Yachimovich si riferisce a quando lo scorso maggio Netanyahu aveva annunciato di voler anticipare le elezioni per poi cambiare idea all’ultimo momento: era infatti riuscito a stringere un accordo con Kadima, il partito di opposizione, che era entrato nella maggioranza. L’accordo però durò solo 70 giorni, a causa delle eccessive divergenze tra i due partiti. Yachimovich ha anche accusato Netanyahu di voler andare al voto il prima possibile per essere riconfermato e poter approvare senza problemi la legge di austerità, «un bilancio che graverà sulle vite di tutti noi tranne quelli veramente ricchi».

Anche gli altri partiti di opposizione stanno cercando di organizzarsi in vista del voto e molti esponenti di Kadima, di centro-sinistra, spingono per un ritorno in politica di Ehud Olmert, l’ex premier accusato di corruzione che si era dimesso nel 2009. Alcuni osservatori sostengono che la decisione di Netanyahu di anticipare le elezioni abbia come obiettivo anche quello di indebolire Olmert, che non avrebbe tempo a sufficienza per preparare il suo rientro.

Secondo gli ultimi sondaggi pubblicati dal quotidiano Haaretz il Likud di Netanyahu dovrebbe vincere le elezioni e ottenere 28 seggi su 120 alla Knesset (il Parlamento, oggi ne ha 27): se però un piano di austerità venisse approvato prima delle elezioni, questo potrebbe danneggiare i consensi del partito e rendere meno certa la rielezione. L’indice di approvazione del premier è sempre stato piuttosto alto ed è sceso soltanto quando ha cercato di far approvare le misure di austerità, necessarie per fronteggiare l’alto costo della vita: migliaia di persone sono scese in piazza e il 60 per cento degli israeliani si è detto insoddisfatto dal suo operato. Secondo alcuni osservatori Netanyahu avrebbe già iniziato a far campagna elettorale con il discorso tenuto di fronte all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, dove ha mostrato un disegno di una bomba e denunciato che l’Iran è prossimo ad avere la bomba nucleare. Netanyahu si starebbe dunque preparando a una campagna elettorale incentrata sulle minacce e la necessità di Israele di difendersi.

Foto: AP Photo/Bernat Armangue