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  • Martedì 26 giugno 2012

Il problema con Cipro

Perché ieri un altro paese dell'eurozona, il quinto, ha chiesto un prestito internazionale

A woman rides her scooter in the empty city center of Nicosia on June 5, 2012. Eurozone member Cyprus conceded that there is a serious possibility it may need an EU bailout to save its banking system, which is heavily exposed to Greek debt. AFP PHOTO / PATRICK BAZ (Photo credit should read PATRICK BAZ/AFP/GettyImages)
A woman rides her scooter in the empty city center of Nicosia on June 5, 2012. Eurozone member Cyprus conceded that there is a serious possibility it may need an EU bailout to save its banking system, which is heavily exposed to Greek debt. AFP PHOTO / PATRICK BAZ (Photo credit should read PATRICK BAZ/AFP/GettyImages)

Il governo di Cipro ha chiesto aiuto finanziario all’Unione Europea per sostenere le sue banche, messe in grave difficoltà dalla loro significativa esposizione al debito pubblico greco. Cipro è così la quinta economia dell’eurozona – dopo Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna – a chiedere aiuto all’esterno. Stefanos Stefanou, portavoce del governo, non ha detto a quanto ammonterebbe la cifra necessaria al sistema bancario: se ne discuterà nei prossimi giorni, probabilmente durante il Consiglio europeo che inizierà giovedì, da molti considerato decisivo per il futuro dell’unione monetaria.

(Guida al prossimo Consiglio europeo)

Cipro è la terza isola più grande del Mediterraneo, è indipendente dal 1960, dal 2004 fa parte dell’Unione Europea e la sua moneta è l’euro dal 2007. Secondo l’agenzia di rating Fitch, che lunedì ha declassato il rating di Cipro al livello più basso, quello cosiddetto “spazzatura”, al paese servono 4 miliardi di euro. Stefanou ha detto anche che il governo resta comunque aperto ai negoziati con altri paesi per ottenere aiuti finanziari, come Russia e Cina. D’altra parte il governo di Cipro è in piedi da un anno soprattutto grazie a un prestito da 2,5 miliardi di euro stipulato con la Russia. «Le due cose non si escludono», ha detto Stefanou.

Cipro ha bisogno intanto di trovare entro il 30 giugno 1,8 miliardi di dollari, circa il 10 per cento del suo PIL, per ricapitalizzare la Banca Popolare di Cipro, il secondo più grande istituto di credito del paese. I privati non sono in grado di affrontare un simile esborso, il governo paga tassi di interesse troppo alti sui mercati per indebitarsi ulteriormente. Anche le altre due principali banche del paese, Banca di Cipro e Banca Ellenica, sono in grave difficoltà. Dopo la ristrutturazione del debito greco, le banche e i creditori privati hanno perso circa l’80 per cento del valore dei loro crediti e questo ha creato grandi problemi, soprattutto per Cipro.

(La crisi di Cipro)

Ci sono anche altri problemi, soprattutto dal punto di vista energetico. Un’esplosione in una base navale, avvenuta lo scorso luglio, ha ucciso 13 persone, tra cui il capo della Marina, ha messo in grave difficoltà il governo e soprattutto ha dimezzato la produzione di energia elettrica dell’isola. Il pieno sfruttamento delle nuove riserve di gas scoperte recentemente, invece, non comincerà prima di qualche anno.

foto: una strada di Nicosia, a Cipro. (PATRICK BAZ/AFP/GettyImages)