• Mondo
  • Martedì 15 maggio 2012

La Grecia torna a votare

Anche l'ultimo negoziato tra i partiti è fallito: ci saranno nuove elezioni

(AP Photo/Petros Giannakouris)
(AP Photo/Petros Giannakouris)

21.50 – Domani si saprà la data delle nuove elezioni in Grecia: probabilmente si svolgeranno già il mese prossimo.

15.13 – Un portavoce della presidenza della repubblica greca ha detto che, come previsto, le forze politiche non sono riuscite a trovare un accordo e formare una coalizione che abbia la maggioranza in Parlamento. Si andrà quindi a nuove elezioni, probabilmente già il mese prossimo. Domani sarà nominato un governo di transizione che si occupi degli affari correnti.

***

A nove giorni dalle elezioni di domenica 6 maggio, la Grecia non ha ancora un governo. Nonostante le trattative piuttosto frenetiche delle ultime ore, i leader dei vari partiti coinvolti non hanno ancora raggiunto un accordo. Ieri il presidente Karolos Papoulias ha provato a rilanciare l’ipotesi di un nuovo governo tecnico composto da “personalità rispettabili e politiche”, ma difficilmente la proposta verrà accettata dai partiti considerando l’ostilità di buona parte della popolazione greca all’ultimo governo tecnico dell’ex premier Lucas Papademos. La sinistra radicale SYRIZA e la Sinistra democratica hanno già detto di no, ma anche gli stessi leader di Nuova Democrazia (ND, centrodestra), Antonis Samaras, e del socialista PASOK, Evangelos Venizelos, si sono detti molto scettici.

Oggi alle 14 è previsto un altro incontro tra tutti i principali partiti che sono entrati in Parlamento alle ultime elezioni, esclusi i comunisti del KKE e l’estrema destra di Alba Dorata. Il problema è sempre lo stesso: ND e PASOK arrivano a 149 seggi, la maggioranza in Parlamento è fissata a 151. Dunque serve un altro partito per scongiurare nuove elezioni che, secondo gli ultimi sondaggi, sarebbero vinte da SYRIZA. Dopo il rifiuto di ieri del partito di sinistra moderata Sinistra Democratica a entrare in una coalizione di governo con ND e PASOK, sembra che oggi si proverà a convincere il partito dei Greci Indipendenti, che alle elezioni hanno ottenuto 33 seggi.

Non a caso, oggi il leader dei Greci Indipendenti, Panos Kammenos, si incontrerà con il presidente Papoulias pochi minuti prima dell’arrivo degli altri leader di partito. Anche questo tentativo di Papoulias, però, difficilmente avrà successo. I Greci Indipendenti, partito di destra e di ispirazione nazionalista e populista, sono nati lo scorso 24 febbraio proprio dai dissidenti di ND, espulsi dal partito perché contrari all’ultimo governo di coalizione con il PASOK e alle misure di austerità imposte dalla comunità internazionale. Sembra quindi molto improbabile, e soprattutto incoerente, che i Greci Indipendenti tornino adesso, a poche settimane dalla scissione, a formare un nuovo governo con ND e PASOK per approvare i nuovi tagli richiesti dalla troika (Unione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale).

– La fine dell’euro in 4 mosse, secondo Paul Krugman

Ieri, intanto, il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, nonostante le dichiarazioni contrastanti di varie personalità europee negli ultimi giorni (tra cui quella del ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble) ha detto che l’uscita della Grecia dall’euro è “fuori discussione” e che, se ce ne sarà bisogno, la comunità internazionale è pronta a fare di tutto per rinviare le scadenze dei debiti della Grecia per non lasciarla fallire definitivamente e farla rimanere dunque nell’eurozona.

Il problema, però, è innanzitutto vedere cosa farà la Grecia. In caso di nuove elezioni, SYRIZA potrebbe vincerle con circa il 20 per cento dei voti, secondo i sondaggi. In tal caso otterrebbe il premio di maggioranza di 50 seggi, arrivando dunque a 100 seggi abbondanti. La sinistra in Grecia è però molto divisa: i comunisti del KEE (per ora con 26 seggi ottenuti dalle ultime elezioni) rifiutano ogni compromesso, mentre la stessa Sinistra Democratica, che sino a oggi non è voluta mai entrare in un governo di coalizione senza SYRIZA, ha detto che in caso di nuove elezioni rifiuterà un accordo con SYRIZA. Risultato: se SYRIZA dovesse vincere le nuove consultazioni, molto probabilmente ci sarebbe un nuovo stallo politico in Grecia, perché nessuno avrebbe la maggioranza per governare.

foto: AP/Petros Giannakouris