Il contesto per cambiare il mondo

Irene Tinagli su cosa si può fare per aiutare i giovani prossimi venturi a "inventarsi il proprio lavoro", sentirsi più sicuri e non accontentarsi

Sulla Stampa Irene Tinagli analizza la predisposizione al prendersi dei rischi, inventarsi un lavoro, cambiare le cose dei giovani italiani per trovare il modo di aiutare quelli che verranno (e tutti noi).

Inventarsi un lavoro. Più la disoccupazione giovanile aumenta, più i ragazzi se lo sentono dire. Ma come possono fare? E come possiamo aiutarli a inventare nuovi lavori?
Si dice loro di ripensare gli studi, scegliere più accuratamente, definire percorsi di formazione più allineati con l’evoluzione dell’economia. Ma è difficile prevedere quali competenze saranno richieste da qui a cinque o dieci anni, spesso non lo sanno nemmeno le aziende. Ieri magari avevano bisogno di un addetto stampa, oggi di un graphic designer, o di un social media manager. Ieri di un commercialista, oggi di un avvocato specializzato in diritto cinese o proprietà intellettuale. Non è facile programmare carriere in questo scenario, e non è facile per un governo «creare posti di lavoro» secondo politiche industriali vecchio stile, quelle che tanti politici oggi invocano, a suon di sussidi e incentivi. Il modo migliore e più sano è dare ai cittadini più imprenditoriali, e in particolare ai giovani, i saperi, le competenze e le condizioni necessarie a fare nuove imprese ad alto potenziale di crescita. In questo modo non solo inventeranno il proprio lavoro, ma anche quello di molti altri. Gli studi della Kauffman Foundation hanno dimostrato che negli Stati Uniti negli ultimi trent’anni la quasi totalità di nuovi posti di lavoro è stata generata da aziende nei loro primi anni di vita, aziende «nuove». Per questo il tema su come stimolare la creazione di nuove imprese è sempre più importante, e si discute spesso delle «condizioni» per farlo: semplificare la burocrazia, abbassare i costi di fare impresa, attrarre e stimolare il capitale di rischio, investire in infrastrutture digitali e nuove tecnologie. Tutte cose su cui è fondamentale agire presto, perché si tratta di condizioni fondamentali senza le quali non si va da nessuna parte.

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