«Abbiamo rimontato il vecchio teatrino»

Dario Di Vico commenta sul Corriere gli allarmi sull'economia e le borse, e accusa la politica di essersela cercata

In un editoriale in prima pagina sul Corriere della Sera di oggi Dario Di Vico spiega le notizie allarmanti sull’economia e ne attribuisce la responsabilità alla ripresa dei superficiali rituali della politica nazionale.

Abbiamo rimontato il vecchio teatrino e ognuno ha ripreso in mano quasi in automatico lo stanco copione di sempre. Il giudizio delle forze politiche si è fatto irridente nei confronti dei mercati dimenticando che abbiamo metà del nostro debito collocato all’estero e dobbiamo comunque nei prossimi mesi rinnovarlo. Il dibattito sulla riforma del lavoro è diventato rissoso e la scelta di usare lo strumento del disegno di legge è stata letta come un segno di debolezza del governo e la soluzione più favorevole alle imboscate e alle lungaggini parlamentari. Si è ricreata nei partiti e nelle forze sociali una sindrome del «liberi tutti», l’interesse generale è sparito dai monitor e si è tornati a sostenere le posizioni più intransigenti o comunque inconciliabili tra loro. La responsabilità è stata messa da parte e la rimozione è stata giustificata con l’imminenza delle Amministrative in una manciata di città! Ma attenzione, il nostro tasso di affidabilità internazionale non è ancora tanto diverso da quello di Atene, Lisbona e Madrid. E se solo il vento dell’inflazione dovesse tornare a spirare, anche solo debolmente, la Bce si vedrebbe costretta a restringere la liquidità piuttosto che allargarla come ha fatto nelle settimane scorse.

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