La riforma del mercato del lavoro

La trattativa si chiuderà entro il 23 marzo e oggi si è concluso un incontro tra parti sociali e governo: quali sono le linee guida dell'esecutivo

Oggi pomeriggio le “parti sociali” hanno incontrato il governo per discutere della riforma del mercato lavoro, e in particolare dei meccanismi degli ammortizzatori sociali. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero ha dichiarato di voler ridurre il tasso di disoccupazione portandolo al 4-5 per cento (ora è al 9,2 per cento, il più alto da gennaio 2004). Il ministro (che ha definito questa settimana «decisiva per la definizione di un accordo») ha anche detto che l’obiettivo è «chiudere la trattativa tra il 21 e il 23 marzo».

Assicurazione sociale per l’impiego
La riforma degli ammortizzatori sociali dovrebbe prevedere l’introduzione di un’assicurazione sociale per l’impiego (Aspi), una nuova forma di tutela e di sostegno che andrà a sostituire ciò che non rientra nella cassa integrazione ordinaria: indennità di mobilità, incentivi di mobilità e disoccupazione per apprendisti, una tantum per i co.co.pro e altre simili indennità.

L’assicurazione sociale sarà applicata a tutti i lavoratori dipendenti privati e pubblici assunti con contratti non a tempo indeterminato. Il lavoratore potrà ottenerla se avrà almeno due anni di anzianità assicurativa e almeno 52 settimane di lavoro negli ultimi due anni.

La durata dell’assicurazione dovrebbe essere di 12 mesi (che salgono a 15 per i lavoratori sopra i 58 anni), e un importo medio di 1.119 euro. L’indennità verrà ridotta del 15 per cento dopo i primi sei mesi e di un altro 15 per cento dopo altri sei mesi. L’aliquota contributiva (la percentuale di contribuzione calcolata sul reddito che lavoratori e datori di lavoro devono versare) dovrebbe invece essere intorno all’1,4 per cento per i lavoratori non a tempo indeterminato.

Quando
I nuovi ammortizzatori sociali verranno introdotti già da quest’anno e andranno a regime nel 2015 e non nel 2017 come era stato detto in precedenza: «Sarà accorciato il periodo di transizione della riforma e il cambio del sistema degli ammortizzatori», ha detto il ministro Fornero.

Le risorse
Il governo «si impegna a trovare le risorse» per gli ammortizzatori sociali «al di fuori dei capitoli di spesa sociale». Ma ancora non si sa dove: «Non sono in grado di dirvi dove saranno trovate le risorse: il governo è impegnato a ricercarle», ha spiegato il ministro Elsa Fornero.

Cassa integrazione straordinaria e contratti
Il ministro del Lavoro ha poi confermato la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione straordinaria che «resta e non scompare»: verrà eliminata «solo la causale per cessazione di attività». Sembra che non ci sarà alcun contratto unico ma un «contratto dominante» che privilegi la forma di ingresso dell’apprendistato a tempo indeterminato. Sul contratto a tempo determinato, Elsa Fornero avrebbe detto che «dovrà costare un po’ di più» ai datori di lavoro.

(– Che cos’è e come funziona la cassa integrazione)

Reazioni
Susanna Camusso segretario della Cgil ha detto: «Il dato di oggi è che abbiamo fatto un passo indietro»: «Se si sostituisce la mobilità, accelerando il sistema della disoccupazione, abbiamo la sensazione che si stiano distribuendo le risorse già esistenti e temiamo che questo voglia dire che si riduce la copertura di chi ce l’ha e non si dà nulla a chi deve arrivare». Per il Segretario della Cisl Raffaele Bonanni, invece, il passo è stato fatto in avanti: «Si può costruire intesa ma ci sono ancora alcuni aspetti da correggere: solo con la riforma del mercato del lavoro non faremo scendere la disoccupazione al 4-5 per cento».

Nei prossimi giorni
Entro domani le parti sociali riceveranno il testo delle proposte discusse oggi pomeriggio per esprimere il loro parere e fare le loro osservazioni. Lunedì 19 marzo ci sarà un nuovo incontro a Palazzo Chigi anche con il premier Mario Monti.