I redditi dei ministri in ritardo

Dovevano essere pubblicati entro ieri, ma solamente in tre hanno rispettato la scadenza

Ieri è scaduto il termine entro il quale i ministri del governo Monti avrebbero dovuto rendere pubbliche le loro rispettive situazioni patrimoniali, ma solamente Francesco Profumo (Istruzione), Fabrizio Barca (Coesione territoriale) e Filippo Patroni Griffi (Funzione Pubblica) hanno rispettato la scadenza. Come spiega Carmelo Lopapa su Repubblica, Mario Monti è stato costretto con disappunto a concedere una proroga: entro martedì prossimo tutti i dati dovranno essere pubblicati e consultabili da tutti.

Puntuale all’appuntamento con la trasparenza annunciata si presentano giusto il ministro alla Pubblica istruzione Francesco Profumo, due suoi sottosegretari e altri due sottosegretari alla Difesa. Sono gli unici ad aver rispettato la scadenza del 14 febbraio che in un primo tempo era stata fissata dalla Presidenza del Consiglio per la pubblicazione della situazione patrimoniale di ognuno.

Prima cioè che nel Consiglio dei ministri del pomeriggio il premier Monti non fosse costretto – preso atto dei ritardi e delle inadempienze – a concedere altri sette, ultimativi giorni di tempo ai colleghi. Non senza disappunto, a quanto trapela.

Entro martedì tutte le tabelle con redditi, immobili, beni mobili, partecipazioni azionarie dovranno essere sui siti ministeriali. Non oltre. Si sono fermati a metà strada il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi e della Coesione territoriale, Fabrizio Barca. Il successore di Brunetta sul sito di Palazzo Chigi non indica la situazione patrimoniale, né elenca gli immobili posseduti (tantomeno dunque la discussa casa vicino al Colosseo), piuttosto si limita a specificare in una riga il reddito complessivo lordo annuo: 205.915 euro. E così Barca: 199.778 euro. Sono quelli da ministri.

continua a leggere sul sito di Repubblica