La questione della casa del ministro Patroni Griffi

La spiega la Stampa, visto che ci sono state contestazioni sulle modalità dell'acquisto, nel 2008

Le contestazioni sollevate nei giorni scorsi sulle modalità con cui il ministro della Funzione Pubblica Patroni Griffi ha acquistato le sua casa romana appaiono un po’ fragili, ma la Stampa prova a spiegare come stanno le cose.

Sarà il destino, ma anche il governo di salvezza nazionale è costretto a fare i conti con grattacapi che sembravano peculiarità dei soli esecutivi politici. Così dopo Carlo Malinconico e le sue «vacanze facili», rischia ora di montare un altro caso, quello della «casa facile» di Filippo Patroni Griffi. Galeotto fu il Colosseo per il ministro della Funzione pubblica, visto che a creargli qualche pensiero è un appartamento in via Monte Oppio acquistato dall’Inps a prezzo stracciato. Ironia della sorte a pochi passi dalla casa dello scandalo che costò a Claudio Scajola le dimissioni da ministro a causa dell’acquisto agevolato dall’intervento del «criccarolo» Diego Anemone. Similitudine immediata nata in contemporanea con l’inchiesta del «Fatto Quotidiano» che punta a far luce sulla vicenda. «Non credo che siano situazioni assimilabili», si difende Patroni-Griffi anche perché – sostiene – si tratta di una situazione che ha riguardato gli enti previdenziali dell’Italia intera.

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