Gli attentati a Baghdad
Una serie di attacchi esplosivi coordinati ha ucciso almeno 57 persone e ne ha ferite 200
Una serie di attentati con ordigni esplosivi ha ucciso almeno 57 persone a Baghdad questa mattina. Associated Press riferisce che fino a ora sono state contate quattordici esplosioni in diversi punti della città, che hanno anche portato al ferimento di almeno 200 persone. Nella zona di al-Amal sono morte sette persone a causa di un doppio attacco: i soccorritori giunti sul posto per dare aiuto sono stati colpiti da una seconda esplosione. Le poche informazioni fino a ora disponibili sono state riferite da autorità di polizia e sanitarie in forma anonima, perché ufficialmente non autorizzate a parlare con la stampa.
Le agenzie di stampa parlano di almeno undici diverse aree della città colpite dalle bombe. Un paio di ordigni sono esplosi lungo due strade trafficate del quartiere di Halawi, mentre nella zona di Karrada c’è stata una forte esplosione dovuta a un’autobomba. In città si sono alzate alcune colonne di fumo nero e si sentono in continuazione le sirene dei mezzi di soccorso e della polizia.
Al momento non è ancora chiaro chi ci sia dietro gli attentati. L’Iraq sta attraversando da giorni una grave crisi politica. L’esercito degli Stati Uniti si è quasi completamente ritirato, lasciandosi alle spalle uno scontro politico molto duro tra sunniti e sciiti. Il vicepresidente Tariq al-Hashimi, leader dei sunniti, ha ricevuto a inizio settimana un mandato di arresto per il suo presunto ruolo nel finanziamento e nell’organizzazione di una serie di attentati contro funzionari sciiti a partire dal 2009.
Al momento non è ancora chiaro chi ci sia dietro gli attentati. L’Iraq sta attraversando da giorni una grave crisi politica. L’esercito degli Stati Uniti si è quasi completamente ritirato, lasciandosi alle spalle uno scontro politico molto duro tra sunniti e sciiti. Il vicepresidente Tariq al-Hashimi, leader dei sunniti, ha ricevuto a inizio settimana un mandato di arresto per il suo presunto ruolo nel finanziamento e nell’organizzazione di una serie di attentati contro funzionari sciiti a partire dal 2009.