Sale e scende la marea

La Stampa è andata a cercare dove fosse finita Carole André, la perla di Labuan dello sceneggiato su Sandokan degli anni Settanta

Sulla Stampa Piero Negri racconta successi passati e normalità presenti della vita di Carole André, mitizzata da una generazione di adolescenti e non quarant’anni fa, quando apparve in tv nello sceneggiato tratto dai romanzi di Salgari.

Era una fanciulla di 16 o 17 anni, dalla taglia piccola, ma snella ed elegante, dalle forme superbamente modellate, dalla cintura così stretta che una sola mano sarebbe bastata per circondarla, dalla pelle rosea e fresca come un fiore appena sbocciato. Aveva una testolina ammirabile con due occhi azzurri come l’acqua del mare, una fronte d’incomparabile precisione, sotto la quale spiccavano due sopracciglia leggiadramente arcuate e che quasi si toccavano. Una capigliatura bionda le scendeva in pittoresco disordine, come una pioggia d’oro, sul bianco busticino che le copriva il seno».
Così, negli Anni 80 dell’800, Emilio Salgari vide Marianna Guillonk, la perla più preziosa dell’isola di Labuan, ed esattamente così la vedemmo, quasi cent’anni dopo, tutti noi, la sera del 6 gennaio 1976, quando sul primo canale Rai andò in onda la prima puntata dello sceneggiato tv tratto dai racconti di Salgari. Carole André aveva poco più di vent’anni, ed era perfetta. Era la Perla di Labuan: «Sergio Sollima, il regista, aveva scritto la sceneggiatura con me in mente.

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