Il miracolo di San Gennaro e la manovra

Massimo Gramellini si occupa dell'arcidiocesi di Napoli, che non ne vuole sapere di anticipare il miracolo del suo santo

Massimo Gramellini nel suo “Buongiorno” di oggi sulla Stampa si occupa dello spostamento alla domenica delle solennità religiose che di solito cadono nei giorni feriali, cosa che non piace all’arcidiocesi di Napoli.

La manovra del governo sposta alla domenica più vicina le solennità religiose non previste dal Concordato quando cadono in un giorno feriale. Ma l’arcidiocesi di Napoli si ribella ai dettami dello Stato italiano, di cui pure risulta far parte, dichiarando in una nota di non avere alcuna intenzione di anticipare di ventiquattr’ore il prossimo miracolo di San Gennaro, previsto in calendario per lunedì 19 settembre. La motivazione offerta è inoppugnabile: «Se si tratta di un evento non determinato da mano e da volontà dell’uomo, è evidente che non può essere spostato ad altra data».

A impuntarsi, secondo l’arcidiocesi, sarebbe dunque lo stesso Santo, in questo assai meno malleabile del suo collega milanese Ambrogio, che ha ceduto alle esigenze del debito pubblico senza neppure mandare un sms di protesta alla Cgil. Invece San Gennaro non vuol proprio saperne di liquefare il suo sangue in una mattinata festiva.

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