Berlusconi dice a Repubblica che non si ricandida

In un'esclusiva ed estemporanea intervista, il PresdelCons lancia Alfano nel 2013 e Letta per il Quirinale

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
01-07-2011 Roma
Politica
Consiglio Nazionale PdL
Nella foto Silvio Berlusconi, Angelino Alfano

Photo Roberto Monaldo /LaPresse
01-07-2011 Rome
PdL party National Council
In the photo Silvio Berlusconi, Angelino Alfano
Foto Roberto Monaldo / LaPresse 01-07-2011 Roma Politica Consiglio Nazionale PdL Nella foto Silvio Berlusconi, Angelino Alfano Photo Roberto Monaldo /LaPresse 01-07-2011 Rome PdL party National Council In the photo Silvio Berlusconi, Angelino Alfano

Repubblica ha ottenuto ieri un’intervista estemporanea – a quanto racconta lo stesso giornale – con Silvio Berlusconi, alla fine della presentazione del libro di Domenico Scilipoti, con Claudio Tito che lo seguiva mentre se ne andava e il PresdelCons che si “sfogava”. E Berlusconi ha detto a Tito di non avere intenzione di ricandidarsi nel 2013 alla guida del governo, proponendo per questo ruolo Angelino Alfano.

“Ma quand’è che smetterete di attaccarmi? Provate a essere più equilibrati. Se ci riuscite”. Silvio Berlusconi ha appena presentato il libro del “responsabile” Domenico Scilipoti. Esce dalla sala del Mappamondo alla Camera, dribbla le telecamere e alcuni parlamentari del Pdl in attesa di un colloquio. Ma davanti al cronista di Repubblica fa partire l’offensiva.
Attacca, per difendersi e difendere il suo governo. Si dice convinto che non ci saranno le elezioni anticipate e che le inchieste in corso che lo riguardano “finiranno nel nulla”. Spara ad alzo zero contro i magistrati (“il partito dei giudici si sta preparando all’appuntamento elettorale del 2013”), sferza il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti (“è l’unico che non fa gioco di squadra”) e blinda il cosiddetto Lodo Mondadori (“L’ha scritto il Tesoro e il Guardasigilli”).
Soprattutto annuncia formalmente che tra 18 mesi il candidato premier del centrodestra non sarà più lui. Bensì Angelino Alfano, il nuovo segretario del Pdl. E la carta che il centrodestra giocherà per il Quirinale sarà invece quella di Gianni Letta.
Il premier è un fiume in piena. Non si ferma nemmeno quando un paio di deputati del suo partito cercano di salutarlo. Si infila nell’ascensore che lo porta verso il tunnel “segreto” tra Montecitorio a Palazzo Chigi. E fa di tutto per mostrarsi sereno e deciso a proseguire la legislatura.
Lei dice che dobbiamo essere più equilibrati, eppure contro di lei sembra ormai schierarsi tutto il centrodestra.
“Ma non è vero. Qualcuno cerca solo un po’ di visibilità. Nient’altro”.

(continua a leggere su Repubblica.it)