La parola “tabloid” fa riferimento alle dimensioni delle pagine in cui sono stampati i quotidiani: anche se queste non sono fisse, si parla di formato tabloid per pagine alte un po’ più di 40 cm e larghe un po’ meno di 30 cm. Si tratta di un formato quasi esclusivo di un certo tipo di stampa: quella che anche oggi si caratterizza, graficamente, per le grandi illustrazioni, i titoli aggressivi e la quantità di testo per pagina minore rispetto agli altri giornali. I temi che tratta, spesso con un linguaggio molto semplice, sono storie di cronaca nera e indiscrezioni sulla vita personale di celebrità televisive, politiche o dello sport.
All’interno di questo stile grafico e giornalistico, esistono comunque grandi differenze tra le diverse testate diffuse in molti paesi del mondo: si va dal defunto Weekly World News statunitense, che si occupava di storie di alieni e mostri marini con un chiaro intento satirico e senza pretese di veridicità, alla Bild tedesca, il tabloid più diffuso d’Europa (più di 3 milioni di copie giornaliere), che dà molto spazio allo sport e alle foto di ragazze discinte ma rimane sempre molto al di qua della soglia della verosimiglianza.
Negli Stati Uniti si parla di “supermarket tabloid”, di solito settimanali e in vendita nei supermercati, da cui il nome. Gran parte dei supermarket tabloid americani sono pubblicati dalla American Media, un’azienda con sede in Florida e che negli ultimi anni è andata incontro a molte difficoltà finanziarie. Alcune testate famose dell’American Media sono il Globe e il National Enquirer.
Il paese dove i tabloid sono più diffusi e popolari è però sicuramente il Regno Unito, dove le caratteristiche di semplicità e aggressività della grafica e della scrittura si uniscono a una tendenza a dichiarare con molta chiarezza il proprio orientamento politico (di destra o di sinistra), prendendo in giro parlamentari o membri del governo, chiedendo dimissioni e prevedendo i risultati delle elezioni. Alcuni dei più famosi tabloid britannici sono detti anche “red tops” perché il nome del giornale, sulla prima pagina, è scritto su sfondo rosso: ad esempio il Sun, il Daily Star o il Daily Mirror.
I tabloid britannici hanno sempre avuto modi particolari, e spesso criticati, per ottenere le notizie. Frugare nei cestini delle grandi aziende o dei grandi studi legali, spacciarsi per qualcun altro al telefono o di persona per avere informazioni private su qualcuno, pagare investigatori privati e pagare perfino la polizia per avere delle soffiate, per esempio. Un articolo di Reuters si chiede perché i tabloid del Regno Unito siano così peggiori e meno legati a un’etica professionale rispetto a quelli del resto del mondo.