La versione della 7 sulla questione Santoro

Una nota dell'editore Ti Media spiega che il conduttore voleva troppe libertà

Roma, 3 lug. (TMNews) – Botta e risposta tra l’editore de ‘La 7’ e Michele Santoro che, in un articolo pubblicato su ‘Il fatto’ è tornato a denunciare presunte pressioni esterne per bloccare il suo arrivo nel gruppo televisivo. “In merito alle illazioni contenute nell’articolo de Il Fatto Quotidiano dello scorso 2 luglio, TI Media precisa – in una nota – che la rottura delle trattative è dovuta alla richiesta continua e perentoria effettuata dal dott. Michele Santoro di riservarsi il diritto, una volta individuato il tema della trasmissione, di modificare, anche in senso profondo, l’eventuale “premessa”, gli ospiti in studio, la scaletta, i filmati da trasmettere e quanto altro fosse necessario per gestire in totale autonomia il programma da Lui condotto, senza alcun ragionevole preavviso (erano stati concessi solo alcuni minuti). Questa richiesta, che viola le regole interne – già ampiamente rappresentate al dott. Santoro – che presiedono i rapporti con tutti i volti della rete, pone ingiustificati rischi legali di natura penale e civile (solo questi in parte manlevabili) in capo all’Editore che non si è ritenuto di correre”.

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