Le 10 domande di Prossima Italia al PD

Dalle alleanze ai programmi, dalle primarie al tesseramento, le richieste del movimento promosso da Civati e Renzi

Oggi a Roma si riunisce la direzione nazionale del Partito Democratico. Pippo Civati, consigliere regionale del PD in Lombardia e promotore di Prossima Italia, ha pubblicato sul suo blog queste dieci domande che oggi rivolgerà ai dirigenti del suo partito.

Lo avevamo chiesto all’inizio dell’anno, auspicando una ‘giusta’ direzione, lontana dalla vita del Palazzo e vicina a quella degli elettori. Torniamo a riformulare le nostre proposte sotto forma di dieci domande al Pd, per far tesoro del grande messaggio politico avanzato dagli elettori del centrosinistra alle Amministrative di questa primavera.

Si tratta, beninteso, di domande retoriche. Anzi, di domande retorico-democratiche.

1. Rispetto ai motivi fondamentali di una futura alleanza, il Pd ritiene strategico condividere con i propri alleati le scelte di politica economica, la lotta al precariato e la riforma del mercato del lavoro, le politiche di cittadinanza, il sostegno alla scuola pubblica, le misure per l’energia e per i servizi di pubblica utilità, il modello di sviluppo, il riconoscimento di diritti civili di standard europeo?

2. Alla luce della grande partecipazione di queste ultime settimane e della passione civile che soffia tra gli elettori di gran parte del Paese, il Pd annuncerà che il prossimo candidato premier sarà scelto dai cittadini, con il metodo delle primarie?

3. Il Pd ha la necessità di dialogare con tutte le forze democratiche, in vista di possibili alleanze. Il Pd chiederà, per evitare equivoci, a tutti questi interlocutori di sottoporsi alla scelta che i cittadini faranno attraverso le primarie, esprimendo candidati propri o comunque accettandone gli esiti?

4. A Porcellum vigente, il Pd permetterà ai suoi elettori di scegliere i propri candidati a Camera e Senato attraverso le primarie? Inoltre, il Pd farà rispettare a tutti i suoi componenti i limiti statutari dei tre mandati al Parlamento?

5. Con il Porcellum il premio di maggioranza al Senato sarà assegnato su base regionale, con il rischio di avere come risultato due maggioranze differenti nelle due Camere. Il Pd avvierà una grande mobilitazione nelle regioni in bilico o comunque conquistabili da parte del centrosinistra (Piemonte, Lazio, Campania, Puglia), dedicando particolare attenzione a Lombardia e Sicilia, dove alla destra potrebbe mancare un importante contributo in termini elettorali?

(continua a leggere sul blog di Pippo Civati)