La vera emergenza giustizia

Nelle carceri italiane "vivono" 20.000 persone in più rispetto a quelle che dovrebbero starci

Tutti i giornali di oggi raccontano la storia di Carlo Saturno, un ragazzo di 22 anni detenuto nel carcere di Bari, dove si è suicidato il 30 marzo impiccandosi con un lenzuolo. Saturno nei giorni scorsi avrebbe dovuto testimoniare in un processo contro nove agenti di polizia penitenziaria, accusati di presunte violenze. Gli inquirenti hanno aperto un’inchiesta contro ignoti per istigazione al suicidio, intanto il suo caso ha riportato sui giornali la situazione di emergenza in cui versano le carceri italiane, dove ci si suicida in media oltre venti volte in più che di quanto accada fuori. Ne ha scritto Giovanni Bianconi sul Corriere della Sera.

Il 13 gennaio 2010 il governo proclamò lo «stato d`emergenza» nelle carceri italiane, come di fronte a una catastrofe naturale. Furono stanziati fondi per ricavare nuovi spazi dietro le sbarre, obiettivo altri 21.749 posti. I detenuti a quella data erano 64.990, per una capienza ferma a 44.066: un`eccedenza di oltre ventimila galeotti, da assorbire attraverso un piano per 47 nuovi padiglioni penitenziari.

Oggi, un anno e quattro mesi dopo, i detenuti sono 67.648 (dato rilevato al 4 aprile dall`associazione A buon diritto), cioè 2.658 in più rispetto al numero per cui la situazione fu accostata a una calamità. E i posti in più? Pochi, pochissimi. C`è chi dice duemila, con un`approssimazione probabilmente per eccesso, ma sarebbe comunque una cifra inferiore all`incremento degli «ospiti». Dunque la realtà è peggiorata.
Ma non solo per la crescita dei detenuti.

Parte delle nuove prigioni che si è riusciti a costruire sono vuote perché mancano i soldi per metterle in funzione. E soprattutto manca il personale della polizia penitenziaria. Sempre nel gennaio 2010 il ministro della Giustizia Alfano dichiarò che a breve sarebbero entrati in servizio altri duemila agenti. A luglio ribadì la promessa, abbassando i reclutamenti «in prima battuta» a mille. Sono passati altri nove mesi, e ancora si attende l`ingresso delle nuove guardie carcerarie.

(continua a leggere sulla rassegna stampa del Governo)