La prima vittima civile dei bombardamenti sulla Libia
È un bambino di diciotto mesi, ma la famiglia dice che la guerra contro Gheddafi è giusta
Un bambino di diciotto mesi sarebbe la prima vittima civile accertata della guerra contro Gheddafi. Secondo la ricostruzione della famiglia, una bomba sganciata da uno degli aerei NATO su Tripoli avrebbe colpito un deposito di armi vicino alla loro casa e nella conseguente esplosione una scheggia sarebbe arrivata fino alla camera del bambino e lo avrebbe colpito ferendolo a morte.
Uno dei parenti della vittima avrebbe comunque detto al New York Times di apprezzare quello che sta facendo la NATO: «Quello che stanno facendo è giusto, non è colpa loro». Da quando il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha approvato l’intervento militare contro la Libia, il governo di Gheddafi ha cercato più volte di accusare la coalizione internazionale di avere causato la morte di decine di civili.