Il signor Gallimard contro Amazon

Il direttore della casa editrice Gallimard difende la proposta di un prezzo unico per i libri elettronici e attacca le politiche europee sulla concorrenza

In una intervista al Corriere della Sera, Antoine Gallimard, direttore della celebre casa editrice Gallimard e capo dell’unione francese degli editori, difende la proposta di legge in discussione in Francia sul prezzo dei libri elettronici e attacca la politica del commissario europeo alla concorrenza Joaquín Almunia, considerata eccessivamente liberista.

Da bambino, Antoine Gallimard riceveva in regalo un libro della Pléiade quando prendeva buoni voti a scuola. Oggi il nipote del fondatore Gaston dirige la collezione più prestigiosa del mondo, governa la casa editrice dal catalogo più ricco, ed è capo dell’unione degli editori francesi. Il 64enne principe delle lettere ci riceve al Salone del libro di Parigi, appena inaugurato insieme con il direttore Bertrand Morisset, a pochi giorni dall’apertura (dopodomani) della grande mostra alla Biblioteca nazionale dedicata al centenario di Gallimard. La maison che ha dominato la letteratura del XX secolo — da Georges Simenon a Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, da Albert Camus a Louis-Ferdinand Céline, da André Malraux a Marguerite Yourcenar, più tutti i migliori stranieri, da Alberto Moravia a Milan Kundera — comincia il XXI con quattro premi Goncourt (tra i quali il caso Jonathan Littell), l’insperata manna commerciale di Harry Potter e il Nobel a Jean-Marie Gustave Le Clézio. Ma tutto questo è solo il — confortevole, va detto — punto di partenza. Antoine Gallimard è chiamato a vincere, per sé e per gli altri editori, la nuova battaglia del libro digitale.

Signor Gallimard, due settimane fa la sua casa editrice e gli altri maggiori editori parigini hanno ricevuto la visita a sorpresa degli ispettori dell’Unione europea. Davvero vi siete messi d’accordo per tenere alti i prezzi dei libri digitali?

«No, per niente, e quelle perquisizioni sono state vergognose. Sono entrati nelle nostre stanze requisendo computer e appunti, con i modi di chi stesse cercando droga o armi. Un’azione scioccante per molti motivi. Oltre allo stile, c’è da dire che è arrivata proprio mentre in Francia stiamo per approvare la legge sul prezzo unico del libro elettronico.»

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