Sulle punizioni a scuola

Il blog di Mila Spicola prende le distanze dalle solidarietà con l'insegnante condannata a Palermo

Nei giorni scorsi è stata molto raccontata e discussa la notizia della professoressa di Palermo condannata da un tribunale per aver punito un ragazzo facendogli scrivere cento volte “sono un deficiente”. Sui quotidiani molti commentatori hanno preso le parti dell’insegnante, solidarizzando con la fatica quotidiana della sua categoria, condividendo lo sfinimento per le indiscipline delle nuove generazioni, rammaricandosi per l’atteggiamento dei genitori mai severi abbastanza. Ieri, invece, il blog sul sito dell’Unità di Mila Spicola, insegnante palermitana e autrice di “La scuola si è rotta“, ha provato una lettura più articolata.

Possiamo distrarci un attimo da Ruby e parlare di vita reale?
E comunque sempre di minorenni si tratta.

Accade che un’insegnante di Palermo venga condannata a un mese di carcere e a 20 mila euro di multa perché in classe ha fatto scrivere al bullo di turno 100 volte “sono deficiente” come punizione.
Il ragazzino in effetti l’aveva fatta grossa, con altri due , senza saperlo, voleva replicare la scena manzoniana dei Bravi e impedire il passaggio al coetaneo meno tosto, appellandolo con “femminuccia, tu non entri perché sei gay”.
Chiamasi dunque “grave atto di bullismo”. La prof, giustamente inferocita (ma quando riusciremo a contenere la ferocia dentro di noi e a indirizzarla contro quelli che remano contro la scuola, piuttosto che con i “fruitori” del servizio, cioè i nostri alunni?), inchioda il facinoroso Bravo al banco e gli infligge la magnifica pena.

Accade che il Bravo si umilia. Sarà maleducato, “vastasu”, (come si dice dalle parti dell’Albergheria, popolare quartiere di Palermo a ridosso di Ballarò, dove si trova la scuola), intrattabile, impossibile, recidivo, tutto quello che volete, persino violento, ma si umilia e si lamenta coi Bravi Genitori, eredi di generazioni di Bravi, i quali, armati di avvocato, denunciano la prof per abuso di mezzi educativi e ingiuria a minore e la prof si trova Condannata.

Si levano allora dal fondo dell’orchestra di questa moderna tragedia greca, due cori contrapposti. Il più numeroso è il coro A, solidale alla prof: su Facebook sono i più attivi e i più coloriti : “mi pare il meno, io gli avrei dato un bel calcio nel popò” “ecco una prof finalmente!” “se tutti facessero così la scuola tornerebbe come una volta!” “questi magistrati! Trovano il tempo per punire una che fa il suo dovere!” e via dicendo..fino ad arrivare addirittura a una raccolta di firme eque e solidali.

(continua a leggere sul sito dell’Unità)