• Italia
  • Lunedì 14 febbraio 2011

«La vostra risposta è stata ‘no, grazie’»

La commissaria europea per gli affari interni risponde a Maroni sul ruolo dell'Unione Europea nella lotta all'immigrazione

A boatload of would-be migrants believed to be from North Africa is seen moments before being rescued by the Italian Coast Guard in the waters off the Sicilian island of Lampedusa, Italy, Sunday, Feb. 13, 2011. By dawn Saturday, around 3,000 migrants fleeing turmoil in North Africa had arrived by boat on Lampedusa over three days, hundreds more arrived during the day and several more boats were reportedly spotted on the horizon headed for the flat-rock, largely barren fishing island, Italian authorities said. (AP Photo/Daniele La Monaca)
A boatload of would-be migrants believed to be from North Africa is seen moments before being rescued by the Italian Coast Guard in the waters off the Sicilian island of Lampedusa, Italy, Sunday, Feb. 13, 2011. By dawn Saturday, around 3,000 migrants fleeing turmoil in North Africa had arrived by boat on Lampedusa over three days, hundreds more arrived during the day and several more boats were reportedly spotted on the horizon headed for the flat-rock, largely barren fishing island, Italian authorities said. (AP Photo/Daniele La Monaca)

Fin da quando si è insediato, il governo Berlusconi ha sempre ripetuto una tesi ben precisa, riguardo alla lotta all’immigrazione: la necessità di far diventare questo tema un problema comunitario e non solo italiano, così da ottenere dall’Unione Europea finanziamenti, sostegno diplomatico e aiuti concreti. Negli ultimi giorni a Lampedusa la situazione è di grave emergenza – quasi 5000 persone sono sbarcate nell’isola, praticamente quanto gli abitanti, molte centinaia sono accampati sul molo e in un campo di calcio – e il ministro degli Interni, Roberto Maroni, ha ripetuto il mantra.

Ieri Maroni ha lamentato il mancato attivismo dell’agenzia europea Frontex, deputata alla sorveglianza delle frontiere. Oggi ha detto di ritenere “assolutamente necessario” un consiglio straordinario dei capi di stato e di governo “perché quello che sta succedendo è paragonabile alla caduta del muro di Berlino”. Maroni ha aggiunto che “da tempo abbiamo fatto delle richieste alla Commissione europea che però non ci ha dato risposte e l’Italia sta affrontando questa vicenda con le sole proprie forze”.

Il commissario europeo per gli affari interni, Cecilia Malmström, ha detto invece che “la Commissione è perfettamente a conoscenza della situazione eccezionale ed è pronta a sostenere le autorità italiane”. Al di là delle buone intenzioni, la cosa interessante è che Malmström dice di essersi messa in contatto con le autorità italiane già sabato e di essersi sentita rispondere che non serviva nulla.

«Sono molto sorpresa dalle recenti dichiarazioni alla stampa delle autorità italiane sulle presunte lentezze burocratiche della Commissione europea relativamente alle loro richieste di aiuto. Sono stata personalmente in contatto con le autorità italiane, lo scorso sabato, e ho chiesto se avessero bisogno di aiuto per fronteggiare queste circostanze eccezionali. La loro risposta è stata chiara: ‘no, grazie’»

Isabella Votino, portavoce del ministero degli Interni, ha smentito la versione di Malmström.

«Non è vero che l’Italia ha rifiutato l’aiuto offerto dalla Commissione europea. Maroni e Malmström si sono sentiti sabato scorso e il ministro ha avanzato alcune richieste, peraltro non nuove: l’intervento di Frontex per controllare il Mediterraneo, gestire i centri per gli immigrati e rimpatriare i clandestini, nonché il rispetto del principio del ‘burden sharing’, che cioè siano tutti i paesi dell’Unione a farsi carico di rifugiati e clandestini. Rispetto a queste richieste per ora non abbiamo avuto risposta»

foto: AP Photo/Daniele La Monaca