Il libro mastro della camorra

Roberto Saviano parla con Maurizio Prestieri, ex boss di Secondigliano

“È un tesoro quello che sta sotto terra a Scampia. Un tesoro di pietre preziose: smeraldi, topazi, rubini, lapislazzuli. E diamanti. Diamanti soprattutto. Mettono tutte le pietre nelle bottiglie di Coca Cola, quelle di plastica sia piccole che grandi. Dico davvero; non pazzeo”.
Resto immobile dopo questa rivelazione. Poi chiedo al boss: “E dove si nasconde questo tesoro? Dove precisamente?”.
“Se lo sapessi, lo indicherei ai magistrati. Ma bisogna cercare: lì sta, in qualche buco scavato da qualche parte, in posti disseminati qua e là. Perché io con i miei occhi li vedevo, i Di Lauro, che andavano nella loro zona, in mezzo all’Arco, e poi tornavano con le pietre. Alcune così grandi che non entravano nel buco della bottiglia. Con i diamanti di Paolo Di Lauro si può lastricare l’autostrada Napoli-Roma…”.

A parlarmi è Maurizio Prestieri, boss camorrista del Rione Monterosa a Secondigliano. Uno dei capi del direttorio, la struttura che governava l’Alleanza di Secondigliano.
“I narcotrafficanti italiani ormai comprano soprattutto pietre preziose per riciclare danaro. Hanno un valore che non si svaluta mai. Anzi sale di continuo, le nascondi facilmente, e per avere liquidità non hai problemi a venderle in qualsiasi parte del mondo. Case, macchine, ville, te le sequestrano. Le banconote puoi nasconderle in intercapedini, ma dopo un po’ ammuffiscono si deteriorano. Ma i diamanti… sono come diceva la pubblicità, per sempre”. Braccio destro di Paolo Di Lauro, Maurizio Prestieri, secondo le accuse, ha ordinato circa trenta omicidi. Ma appartiene soprattutto a quella storia della criminalità organizzata che ha fatto delle cosche italiane le prime investitrici nel mercato della cocaina. Hanno pensato che fosse il futuro, trasformando una droga d’elite in droga di massa. Quando viene arrestato nel giugno del 2003, è un boss ricco.

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