C’è una zona degli Stati Uniti dove si concentrano una serie di località in condizioni di estrema povertà. Vengono chiamate “colonie” e si trovano soprattutto in Texas, al confine con il Messico. L’Economist ha analizzato la situazione in una di queste, Cameron Park: insegne scritte a mano, case intervallate da baracche e cataste di legno, marciapiedi in costruzione. Nel censimento del 2000, questo era il posto più povero degli Stati Uniti tra quelli con più di 1.000 abitanti e aveva un reddito pro capite di 4.100 dollari. Spiega ancora l’Economist che ci sono solo in Texas più di 2.300 colonie, e 400.000 persone che ci vivono, soprattutto immigrati messicani di seconda generazione. Negli ultimi vent’anni il tenore di vita è leggermente migliorato, anche grazie ad alcuni interventi statali. In ogni caso, gli abitanti delle colonie stanno aumentando, e ora si temono i rischi legati a una possibile speculazione edilizia.
- martedì 1 Febbraio 2011 Questo articolo ha più di dodici anni