Chi è Rachid Ghannouchi

La vita del leader tunisino rientrato in patria oggi, raccontata su Wikipedia

Dopo oltre vent’anni di esilio, è rientrato oggi in Tunisia con un volo proveniente da Londra Rachid Ghannouchi, storico leader dell’opposizione islamista al regime di Ben Ali, il presidente tunisino costretto alla fuga dal paese dalle rivolte delle scorse settimane. Ghannouchi è stato accolto all’aeroporto da miglia di persone

Rāshid al-Ghannūshī, arabo: راشد الغنوشي‎, in versione francesizzata Rachid Ghannouchi (Balhama, 1941), è un ideologo di orientamento neo-wahhabita che vive in volontario esilio dal 1991 a Londra.
Cresciuto in un’umile famiglia, Rāshid Ghannūshi entrò nel 1959 nella Zaytūna di Tunisi (il più importante centro di studi islamici tunisino e uno dei principali centri di elaborazione del pensiero islamico sunnita). Alla fine dei suoi studi si spostò in Egitto, affascinato dall’ideologia panaraba nasseriana. Rāshid Ghannūshi si spostò poi in Siria, avvicinandosi al fronte militante islamico, venendo in contatto col partito Baʿth al potere e alla Fratellanza Musulmana.
La sconfitta araba nella Guerra dei Sei giorni lo convinse definitivamente della giustezza delle tesi fondamentalistiche.
Nel 1968 fu in Francia per addottorarsi in Filosofia dell’Educazione e prese a militare nella Tablīgh-e Jamāʿa, un’organizzazione religiosa fondamentalistica, più vicina alle tesi del pakistano Abu l-A’la al-Maududi che a quelle dell’egiziano Sayyid Qutb.
Tornò tuttavia nel 1969 in patria e cominciò a insegnare Filosofia nei licei tunisini.
Alla fine degli anni settanta Ghannushi fondò con altri, tra i quali Abdelfattah Mourou (ʿAbd al-Fattāḥ Mūrū), il Movimento della Tendenza islamica ( Ḥaraka al-ittijāḥ al-Islāmī – Mouvement de la Tendence Islamique ) ma già nel 1984 fu recluso e tre anni più tardi condannato a morte.
Fu salvato dal “colpo di Stato sanitario” con cui il gen. Zayn al-ʿĀbīdīn b. ʿAlī (Zine el Abidine Ben Ali), depose l’ormai mentalmente incapace “Combattente Supremo” e presidente a vita della Repubblica, Habib Bourguiba (al-Ḥabīb Bū Rqība).

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