Gli scontri a Tirana contro il governo

La protesta dell'opposizione è degenerata e si parla di tre morti tra i manifestanti

Oggi in Albania l’opposizione socialista aveva organizzato una manifestazione per chiedere le dimissioni del governo di centrodestra guidato da Sali Berisha, travolto da alcuni scandali sulla corruzione, ma le proteste di piazza hanno portato a violenti scontri e secondo le prime fonti ci sarebbero almeno tre morti, come spiegano su Repubblica.

Giornata di guerriglia urbana a Tirana con manifestanti all’assalto del palazzo del governo e agenti che caricano con idranti e lacrimogeni. Secondo diversi testimoni negli scontri si sono uditi spari e fonti ospedaliere affermano che ci sono tre morti tra i civili. Secondo le stesse fonti almeno 20 sono i manifestanti e 17 i poliziotti feriti.

La giornata di sangue è cominciata con la manifestazione proclamata dall’opposizione socialista per chiedere le dimissioni del governo di centrodestra guidato da Sali Berisha e nuove elezioni. Per tutto il pomeriggio si sono succeduti scontri durissimi tra la polizia e i militanti. I media albanesi parlano di spari non solo da parte degli agenti, ma anche dei manifestanti, oltre al lancio di sassi, gas lacrimogeni e getti d’acqua, auto incendiate, blindeati nelle strade, cariche.

La folla ha superato il cordone eretto dalle forze dell’ordine attorno al palazzo del governo, i manifestanti hanno oltrepassato la cancellata e si sono riversati nel giardino della residenza istituzionale, dando fuoco a diversi alberi, mentre la polizia si è asserragliata nell’edificio a difesa di Berisha e del suo esecutivo. La polizia è ricorsa ai gas lacrimogeni e ai cannoni ad acqua per bloccare l’avanzata dei dimostranti.

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