Nei giorni scorsi il Guardian è entrato in possesso del rapporto di sessantotto pagine della polizia svedese in cui vengono descritte nei dettagli le accuse di molestie sessuali che hanno portato all’arresto di Julian Assange. Le accuse riguardano un periodo di dieci giorni che va dall’11 al 21 agosto 2010 e coinvolgono due persone diverse, indicate nei documenti come Signorina A e Signorina W.
La Signorina A
L’11 agosto Assange era appena arrivato a Stoccolma, dove alloggiava a casa della Signorina A, che in quei giorni avrebbe dovuto essere via. La Signorina A è però tornata prima del dovuto, il 13 agosto. Secondo quanto la Signorina A ha raccontato alla polizia, Assange le avrebbe prima accarezzato le gambe mentre bevevano un tè, e poi l’avrebbe spogliata strappandole la collana che indossava. La donna avrebbe «tentato di rivestirsi perché non era a suo agio, ma Assange le avrebbe tolto di nuovo i vestiti». La Signorina A ha detto alla polizia che avrebbe voluto fermarsi lì, ma che «era troppo tardi per fermare Assange, perché si era già spinta troppo in là».
Sempre secondo la dichiazione, la Signorina A si è poi accorta che Assange voleva avere un rapporto non protetto con lei. Ha detto di aver tentato più volte di raggiungere un preservativo vicino, ma di essere stata bloccata con la forza da Assange, che l’ha fermata tenendola per le braccia e per le gambe. Le avrebbe infine permesso di prendere e usare il preservativo, ma, ha detto la donna, Assange avrebbe poi «fatto qualcosa» al preservativo, che si sarebbe rotto. Assange avrebbe quindi poi eiaculato senza protezioni.
La Signorina W
Il mattino seguente, il 14 agosto, Assange ha parlato a una conferenza organizzata dalla Signorina A. Era presenta una seconda donna, la Signorina W, che aveva telefonato alla Signorina A per poter partecipare all’evento. Assange e le due donne sono poi andati a pranzo insieme al coordinatore del gruppo Wikileaks in Svezia. Dopo il pranzo, Assange e la Signorina W sarebbero andati in giro per la città e al cinema, dove lui le avrebbe messo le mani sotto i vestiti.
Quella sera, la Signorina A ha organizzato una festa nel suo appartamento. Due suoi amici hanno poi detto alla polizia che durante la festa la Signorina A avrebbe raccontato loro del preservativo rotto, definendo il rapporto con Assange «il peggior rapporto sessuale mai avuto», anche per i suoi aspetti violenti. I sostenitori di Assange fanno notare come, nonostante le accuse, la Signorina A abbia tenuto una festa per Assange e gli abbia permesso di dormire ancora nel suo appartamento. Interrogato dalla polizia, Assange ha ammesso di aver fatto sesso con la Signorina A ma di non sapere nulla del preservativo rotto, e di aver dormito un’altra settimana dalla ragazza senza che questa ne facesse mai menzione.
Il giorno seguente, la Signorina W ha chiamato Assange e insieme hanno deciso di vedersi quella sera. Una volta arrivati nell’appartamento della Signorina W a Enkoping, vicino a Stoccolma, hanno iniziato a fare sesso. La Signorina W ha detto che Assange non voleva usare il preservativo e che quindi all’inizio aveva deciso di sottrarsi. A quel punto Assange avrebbe perso interesse e si sarebbe addormentato accanto a lei. Durante la notte, però, Assange e la Signorina W avrebbero fatto sesso almeno una volta dopo avere convinto Assange a usare il preservativo.
La mattina dopo, stando sempre al racconto della Signorina W, la donna sarebbe uscita per comprare la colazione. Dopo essere rientrata, si sarebbe di nuovo addormentata accanto ad Assange. Poco dopo, si sarebbe svegliata accorgendosi che lo stesso Assange aveva già ripreso a fare sesso con lei. A quel punto gli avrebbe chiesto se stava usando il preservativo e lui avrebbe risposto di no. Secondo quanto scritto nei documenti della polizia svedese, la donna allora gli avrebbe detto: «Farai meglio a non avere l’AIDS allora» e lui avrebbe risposto «Certo che no».
I legali di Assange negano questa versione e sostengono che sarebbe stata proprio la Signorina W a prendere l’iniziativa, sia al cinema che nel suo appartamento. Dicono che non avrebbe mai detto ad Assange di non voler fare sesso con lui e citano un messaggio che la donna avrebbe inviato a un suo amico, in cui non avrebbe mai menzionato l’ipotesi di essere stata stuprata mentre era mezza addormentata.