Un sogno perduto

Gli elettori del PD cercano altrove persone, speranze e anime, scrive Luigi La Spina sulla Stampa

Luigi La Spina commenta sulla Stampa la crisi del PD e suggerisce che sia anche una questione di “anima” e leader con un po’ di carisma.

L’analisi della sconfitta era uno dei più classici strumenti di autoconsolazione, ma anche di autoconservazione della sinistra italiana. Partiva da una spietata ricognizione dei sintomi sociali non avvertiti e non rappresentati, ma si concludeva immancabilmente con l’incrollabile sicurezza della vittoria finale. L’affanno e lo sgomento con i quali il gruppo dirigente del Pd cerca di capire perché i suoi candidati ufficiali finiscano puntualmente perdenti alle primarie dimostra come di quella tradizione si siano perse le due fondamentali caratteristiche: la comprensione della realtà e, soprattutto, la fiducia in una immediata riscossa.
Le risposte a quella angosciosa domanda, così, offrono verità parziali, contraddittorie, perché smentite, magari, dalla consultazione successiva e, comunque, mai in grado di cogliere una motivazione di fondo, sostanzialmente unitaria.

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