Sapessi com’è strano

Le primarie a Milano, nel commento ottimista di Gad Lerner

La visione di Gad Lerner sulle primarie milanesi le sopravvaluta forse un po’ – la “Milano elitaria dei salotti” a cui si riferisce è familiare a ciascuno dei tre candidati principali e allo stesso Lerner: che l’ottimismo sia passato anche altrove non è così certo – ma è vero che la competizione reale e il livello dei candidati in queste primarie è davvero promettente per il futuro di simili consultazioni: che lo sia anche per Milano, tutto da vedere.

Domani Milano potrebbe riservare una grossa sorpresa alla politica italiana.
Qualcosa è cambiato in città, e lo misureremo dal numero dei cittadini che si recheranno alle urne per scegliere il candidato sindaco del centrosinistra in quella che da quasi vent’anni viene considerata la roccaforte inespugnabile del berlusconismo, del leghismo e dell’affarismo. Nell’aria si respira passione civile, voglia di partecipare e, per la prima volta, anche la speranza di farcela. La sfida, resa appassionante dall’esito incerto, è fra “uomini nuovi” ma conosciuti e rispettati (Boeri, Onida, Pisapia) che si contendono i voti in un clima unitario, pronti a sostenersi l’un l’altro fin da lunedì prossimo. Con loro si è confrontata una galassia di comitati di quartiere, associazioni civiche, movimenti del volontariato sociale, galvanizzati dalla possibilità di rispecchiarsi in una leadership di cui condividono valori e programmi. Niente più soluzioni di ripiego da votare tappandosi il naso, figure tecniche o comunque sbiadite, “inventate” per adeguarsi alla cultura dominante.
Il gran borghese Guido Rossi saluta queste primarie addirittura come “un punto di svolta per un nuovo illuminismo ambrosiano”. Ma stavolta a risvegliarsi non pare solo la Milano élitaria dei salotti, nauseata dall’illegalità diffusa e dai litigi che paralizzano i gruppi di potere locali. E’ nelle periferie a lungo dimenticate che gli appuntamenti con Boeri, Onida e Pisapia hanno registrato la partecipazione di migliaia di elettori, molti dei quali fino a ieri propensi all’astensione. Gli stessi comitati di sostegno alle candidature sono stati animati dall’impegno di giovani alla loro prima esperienza politica.

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