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  • Giovedì 4 novembre 2010

Le partite di ieri in Champions League

Per Pippo Inzaghi 37 anni, 70 gol e un posto nella storia del calcio

L’avevamo detto, ieri, che la seconda giornata di Champions League prometteva meglio della prima. È stato effettivamente così: giro divertentissimo, trentadue gol segnati in otto partite, nemmeno uno zero a zero. Cominciamo dall’inizio.

Gruppo E
Il Bayern Monaco si libera facilmente del Cluj con quattro gol, tre di Mario Gomez e uno di Muller, conquistando così la matematica qualificazione. Anche la Roma fa un bel passo avanti verso gli ottavi di finale, seppure con la solita partita travagliata. La squadra di Ranieri va in vantaggio sul Basilea al quarto d’ora con un bel gol di Menez e poi raddoppia con un rigore di Totti. Nella ripresa gli svizzeri accorciano le distanze su un goffo movimento della difesa romanista, poi la Roma allunga con un gol del giovane Greco. C’è ancora tempo: il Basilea segna il gol del due a tre e si butta in avanti, ma il risultato non cambia più. Ora il Bayern si giocherà primo posto del girone all’Olimpico proprio contro la Roma: lo farà senza Schweinsteiger, squalificato.

Gruppo F
Quattro gol anche per il Chelsea di Ancelotti sullo Spartak Mosca, a punteggio pieno e qualificato agli ottavi di finale. Nel primo tempo si dorme, nel secondo senza sforzarsi troppo il Chelsea manda in gol Anelka, Drogba su rigore e il terzino russo Ivanovic, addirittura due volte. Ancelotti abbonda nel turn over e aspetta avversari più impegnativi. Nell’altra partita il Marsiglia di Deschamps prende in giro lo Zilina. La squadra slovacca affonda e i francesi gli fanno addirittura sette gol: tre di Gignac, due di Lucho Gonzalez, uno di Remy e uno di Heinze. Il tutto giocando con ritmi da allenamento, da sgambatura pre partita. Uno spettacolo imbarazzante.


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Gruppo G
Un monumento per Pippo Inzaghi, presto. Una statua, un busto, qualsiasi cosa: mettetelo lì, a San Siro, e scriveteci sopra che in questo stadio ha giocato il più grande marcatore della storia delle Coppe europee, e forse anche uno dei giocatori più forti del secolo. Boom, dirà qualcuno. Ma non si può discutere con chi non vede quale talento unico e purissimo ci sia dietro la capacità di segnare ovunque e da ovunque, in qualsiasi modo, con i piedi, con la testa e con la schiena. E in qualsiasi momento; anzi, nei momenti in cui serve di più. I gol di Inzaghi sembrano facili, viene da dire “era lì, la palla gli è finita addosso”. La differenza è che lì non ci sarebbe andato nessuno, ed era impossibile che non ci arrivasse lui: Inzaghi vede il futuro. Ieri il Milan era contro il Real Madrid. Non ha giocato benissimo, perdeva uno a zero dopo il primo tempo, poteva prendere almeno un altro gol. Poi Allegri ha fatto entrare Inzaghi; Mourinho, che un pochino ne capisce, aveva detto di temere solo lui. Inzaghi in dieci minuti ha segnato due gol, uno più rocambolesco dell’altro, saldando il debito con la fortuna che la sua squadra aveva accumulato a Madrid. Segnato il primo gol, Inzaghi si è fatto passare dalla panchina una maglia col numero 69: come i gol segnati in Europa, che ne facevano insieme a Raùl e Gerd Muller il più prolifico di tutti i tempi. La dimostrazione della grandezza di Inzaghi sta anche nel fatto che quando segna di nuovo, dieci minuti dopo, diventando da solo il più grande marcatore di sempre, la panchina gli passa una maglia col numero 70. Probabilmente ne aveva nella sacca anche una col numero 71. E col 72. Eccetera. (sì, poi il Real pareggia al 94′ e vanifica l’impresa di Inzaghi, e d’altra parte Mourinho strameritava di vincere, machissenefrega).

Gruppo H
La partita tra Shaktar Donetsk e Arsenal si mette subito bene per gli inglesi, che vanno in vantaggio grazie a un gran bel gol di Walcott. Poi però si addormentano. Serve il pareggio ucraino per dargli una scossa, ma quando sembrava che la squadra di Wenger dovesse segnare da un momento all’altro è arrivato il gol di Eduardo, puntuale come i cliché sul gol dell’ex. Finisce due a uno per lo Shaktar, che ora comanda il girone proprio insieme all’Arsenal. Nell’altra partita il Braga batte in trasferta a Belgrado il Partizan.