Sunday Post

Le cose migliori della settimana, da leggere in una domenica tranquilla (si riposeranno anche i finiani, ogni tanto, no?)

An ethnic Uzbek boy reads a fire damaged book near a burned school building in the Furkat district of Osh, southern Kyrgyzstan, Saturday, June 26, 2010. Kyrgyzstan holds a referendum on a new constitution Sunday, a risky gamble amid deadly ethnic tensions but one the interim government hopes will legitimize their hold on power until the region's first parliamentary democracy looks strikingly similar to the constitution drawn up by former President Kurmanbek Bakiyev, who was ousted in a bloody revolution three months ago. (AP Photo/Sergey Ponomarev)
An ethnic Uzbek boy reads a fire damaged book near a burned school building in the Furkat district of Osh, southern Kyrgyzstan, Saturday, June 26, 2010. Kyrgyzstan holds a referendum on a new constitution Sunday, a risky gamble amid deadly ethnic tensions but one the interim government hopes will legitimize their hold on power until the region's first parliamentary democracy looks strikingly similar to the constitution drawn up by former President Kurmanbek Bakiyev, who was ousted in a bloody revolution three months ago. (AP Photo/Sergey Ponomarev)

Il primo Sunday Post di agosto è combattuto tra due ipotesi: che non ci sia più nessuno di voi, là fuori, o che quelli che ci sono non aspettino altro che qualche sollievo alla noia estiva. La prima ipotesi ci suggerirebbe di chiuderla qui, ma verifiche più attente all’inconsueto numero di visitatori del Post negli ultimi giorni e persino ieri sabato (fate tanto gli snob e poi siete tutti lì che pendete dalle labbra di Granata – e abbiamo detto Granata non a caso) ci spingono con rinnovate motivazioni verso la settimanale antologia del meglio del Post. Che non fa più nemmeno così caldo.

E allora ecco gli articoli del Post più letti questa settimana:

Gabanelli contro Veronesi, dove si riportava della spietata lettera dell’autrice di Report contro la nomina del professor Veronesi all’Agenzia per il nucleare
Chi sono i probiviri del PdL, una guida alla fino ad allora sconosciuta istituzione del partito di maggioranza (al cui successo non è stata estranea la scelta dell’immagine, dobbiamo confessare)
Futuro e Libertà, dove con l’aiuto di tutti quanti abbiamo scongiurato nomi peggiori per il nuovo rassemblement dei finiani
La lite alla conferenza stampa di Verdini, in cui ci siamo limitati a mostrare la spettacolare polemica a chi si era perso la diretta

Ma aggiungiamo anche questo, online da sole 24 ore ma già molto letto:

Il precedente di Pertini, una spiegazione della recente rievocazione a fini di battaglia politica (calembour involontario, giuriamo)

Tra i pezzi che ci hanno dato più soddisfazione mettiamo invece:

Tomassetti e Fusani, in cui abbiamo raccolto quel che serviva a spiegare la summenzionata lite
Raccontare la Love parade, dove si citavano due articoli più accorti e interessanti (ma ce n’era un terzo) nella scombinatezza delle descrizioni di quel che era successo a Duisburg
Abolire le vacanze estive, il racconto di una proposta di Time per le scuole americane

Anche qui un’aggiunta: perché ci siamo ricordati, nel giorno di Wikileaks, che il direttore aveva intervistato il signor Wikileaks quattro mesi prima:

Occhio all’Islanda

Infine, i post più letti sui blog del Post questa settimana:

Abbiamo il problema di Belen, di Filippo Facci
A Berlusconi gli abbiamo dato il bollino blu, di Flavia Perina
Un partito daccapo, di Debora Serracchiani

Poi questa settimana è stata piuttosto ricca, e arrivati a questo punto ci siamo ricordati anche di:

L’avamposto Keating, che era una notevole storia

E buona domenica.

p.s. se vi resta tempo, abbiamo trascurato L’estinzione del pattìno, L’urbanistica italiana mangiata dagli imbrogli, e Esselunga contro Coop. Ciao.