Il roaming nell’UE finirà il 15 giugno 2017

Ora è ufficiale: chiamate, SMS e dati costeranno come nel proprio paese di provenienza

Il ministro delle Finanze della Germania Wolfgang Schaeuble (TOBIAS SCHWARZ/AFP/Getty)
Il ministro delle Finanze della Germania Wolfgang Schaeuble (TOBIAS SCHWARZ/AFP/Getty)

A partire dal 15 giugno del 2017 nell’Unione Europea non ci saranno più costi aggiuntivi per telefonate, SMS e dati scaricati in roaming. Questo significa che ogni cittadino con un contratto telefonico di una società europea pagherà all’estero le stesse cifre che paga nel suo paese di provenienza per telefonare, mandare messaggi e navigare su Internet (forse con qualche limite, bisognerà attendere i dettagli). La fine del roaming è stata decisa in seguito a un compromesso raggiunto dalla Commissione Europea con il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione europea, dopo anni di trattative, incontri, rinvii e ripensamenti. L’accordo è definitivo e sarà ratificato nei prossimi mesi dal Parlamento e dal Consiglio: in seguito saranno diffuse le linee guida che dovranno seguire gli operatori telefonici.

Anche se con grandi difficoltà, negli ultimi anni la Commissione Europea si è data da fare per ridurre il costo del roaming tra i paesi dell’Unione. I prezzi per le chiamate, gli SMS e la navigazione dati all’estero sono diminuiti dell’80 per cento rispetto al 2007. Particolare attenzione è stata dedicata al costo dei download, con una riduzione che in otto anni è stata del 91 per cento per i clienti dei vari operatori.

In attesa della fine del roaming, il prossimo aprile le tariffe saranno comunque ridotte ulteriormente. Per le telefonate gli operatori potranno al massimo aggiungere un sovrapprezzo di 5 centesimi di euro al minuto, mentre per gli SMS al massimo 2 centesimi di euro. La navigazione dati potrà costare al massimo 5 centesimi in più per megabyte rispetto a quanto si paga nel proprio paese. Le tariffe dovrebbero quindi diventare più economiche del 75 per cento rispetto alle attuali.

L’accordo tra le tre istituzioni dell’Unione Europea comprende anche un impegno comune per quanto riguarda la cosiddetta “net neutrality”, cioè la possibilità per ogni contenuto di essere disponibile liberamente online senza corsie preferenziali (qui la “net neutrality” spiegata bene). Secondo la Commissione, con i nuovi provvedimenti l’UE avrà “le regole più incisive ed esaurienti al mondo per quanto riguarda Internet, per assicurare il diritto a ogni utente di ottenere ciò per cui paga”. Le nuove regole sulla “net neutrality” saranno applicate a partire dalla fine del prossimo aprile.