solingen
Il governo tedesco ha approvato nuove misure di sicurezza, pochi giorni dopo l’accoltellamento di Solingen

L’ISIS ha rivendicato l’attacco di venerdì in Germania
Sabato sera un uomo si è consegnato alla polizia dicendo di essere responsabile dell'accoltellamento a Solingen, in cui sono state uccise tre persone

Le indagini sull’accoltellamento a Solingen, in Germania
La polizia sta cercando un uomo che ha ucciso tre persone e ne ha ferite gravemente cinque, e ha arrestato un ragazzo di 15 anni che potrebbe essere stato a conoscenza del piano

Alcune persone sono state accoltellate da un uomo durante una festa cittadina a Solingen, in Germania

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A proposito di Pina Bausch
«Mentre scrivo la guardo in "Café Müller". Sembra venuta dal mondo dei morti per mostrarmi la frattura tra chi avrei voluto essere e chi avrei potuto essere; tra la pulizia falsa e la sporcizia vera. A volte mi domando se riguardi solo me, quella frattura, o se altre donne la avvertano: se l’abbiano riempita di terra o distolgano lo sguardo per non esserne attirate. Mi domando che forma assuma, se c’è, in loro: per me ha gli occhi di Pina Bausch»

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«Molti anni fa mio “zio Michael”, ormai anziano, ospitò me e mio figlio nella sua casa nel Connecticut negli Stati Uniti. Un giorno, aprendo l’armadio a muro della camera per gli ospiti, era saltata fuori la sua uniforme di Buchenwald. Manca ormai da un decennio mio zio Michael, questo mio amatissimo parente, uno dei pochissimi scampati allo sterminio. Se mi immagino in dialogo con lui, vorrei rispondergli che il fascismo di oggi non è quello di allora che ha rialzato la testa, ma mi risuonano nella mente le parole della scrittrice Anne Rabe che tracciano un quadro terrificante di quello che la Germania dell’Est è diventata. La presenza della destra estrema è persino più spaventosa che negli anni in cui il mio amico Johannes era stato preso a calci dai naziskin di Lipsia. La paura è diffusa in chiunque non sia un simpatizzante, il controllo territoriale è esercitato da gente disposta a spaccare le ossa a chi sia inviso, il clima associabile allo spadroneggiare delle SA negli anni Trenta»
