Se riesco parto


Luce è incinta di 29 settimane quando un'ecografia mostra che suo figlio «è troppo corto» e qualcosa non va: il primo capitolo del romanzo di Simona Sparaco

Da dove arrivano le idee? Come si trasformano in storie? La parola agli ex allievi della Scuola annuale di scrittura di Belleville

Cioè di una bambina che sta per nascere: la figlia dello scrittore Stefano Sgambati, in sette pagine del suo ultimo libro

Un'intervista a Gilberto Corbellini, professore ordinario di storia della medicina all'università la Sapienza di Roma [Continua]

«Due chiacchiere con un Guardiano della Rivoluzione che abbia poi cambiato idea sulla legittimità del proprio furore, e sia disposto a fare amicizia davanti a un bicchiere di vino, le farei volentieri ancora oggi»

«La libertà non è una medicina da somministrare con la violenza: il paziente te la sputa in faccia»

Feltrinelli ha pubblicato le lettere del grande scrittore americano, tra cui quelle che scrisse in Italia negli anni Cinquanta

«Se fossi credente, valuterei con odio implacabile chi abusa della religione per ragioni di supremazia razziale o politica»

Nei prossimi mesi sul Post comparirà la classifica più completa, più ragionata, più elaborata, più faconda mai messa su Internet [Continua]

Caleb Keeter era favorevole al diritto di possedere armi da fuoco, ora dice: «Non riesco a spiegare quanto fossi nel torto»

«Non riesco a coniugare legalità e giustizia» dice il sindaco Renato Natale, che si è dimesso per non aver potuto evitare uno sfratto

«Dopo una quindicina di viaggi da inviato, il ricordo delle persone ha finito per diventare più solido. Con gli afghani ho parlato in una lingua fatta in parti uguali di parole inglesi e gesti italiani, ho riso, mangiato i ravioli di montone e bevuto innumerevoli tè. Ma non riesco a immaginare una strada per riprendere i contatti con chi è rimasto»

«Non riesco a capire buona parte delle leggi italiane, meno che mai quelle che riguardano la scuola e l’istruzione. Nella legge n. 79 del 29 giugno 2022, che mira tra le altre cose a ‘mettere ordine’ nel reclutamento degli insegnanti, c'è un periodo di centosedici parole, ripieno di termini astratti e di reboanti princìpi. Scrivono così, gli hanno insegnato a scrivere così, parte del loro carisma riposa su quest’uso atroce dell’italiano»

«Sebbene Alberto Sordi e Aldo, Giovanni e Giacomo sfottano un mondo che prendo seriamente perché è la mia vita e il mio lavoro, non riesco a non ridere. L’arte non è per tutti come vogliamo invece far credere con la retorica insopportabile della "bellezza che salverà il mondo". Rispetto chi pensa che l’arte contemporanea sia fuffa. Il vero problema è che non c’è comico che possa battere la realtà. L’arte contemporanea è esposta a scherzi, inganni e fraintendimenti, e spesso si prende in giro da sola»

«Ascoltando parlare gli alcolisti anonimi, non riesco a smettere di chiedermi perché alcuni sì e altri no. Quando si passa dal bere solo di sera al bere anche a mezzogiorno, e perché? Penso a chi beve sempre, e penso anche a me che non riesco a non bere alcol la sera. Per la mia amica è stato un crescendo quasi impercettibile. All’inizio lo faceva prima di uscire a cena per essere più simpatica (difficile immaginarla più simpatica), alla fine è arrivata a farsi due birre alle 7 del mattino prima di andare a lavorare. “Le bevevo per terra, come una disperata. Sono arrivata a nascondere il vino nelle borracce di calcio dei miei figli per poter bere alcol durante le partite”. Intorno, nello stesso quartiere, è l'ora dell'aperitivo»

«Romanzi con un “messaggio” più o meno esplicito sono stati scritti (basti pensare al realismo socialista) e vengono scritti tutt’oggi. Ma leggere pensando che l’autore avesse in mente fin dall’inizio una replica a qualche grande domanda, e l’abbia distillata in forma romanzata, è un modo di leggere che non riesco nemmeno a concepire. Quale sarebbe il messaggio delle "Memorie di Adriano", o di "Gita al faro"? E di "Anna Karenina"? "Non suicidatevi"? E della "Metamorfosi"? "Non trasformatevi in insetti"?»

Lo studio della corsa e caduta di una massa di persone, realizzato con il plug-in Miarmy del programma Autodesk Maya, un software di computergrafica 3D. Un lavoro di Dave Fothergill vfx. (Il video è senza audio)

A Minneapolis un uomo nero è morto dopo che, per diversi minuti, un poliziotto gli aveva premuto con forza il ginocchio sul collo: la polizia ha parlato di un «incidente medico»
